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Misteri

LE PROFEZIE DI MALACHIA   "I 113 PAPI"



A quanti non credono nelle profezie, chiediamo al Maestro di yoga e meditazione
Cristian Sinisi, quale informazione possiamo ottenere sullo stato di veridicità sulle profezie.
Ogni praticante di meditazione, si trova a vivere momenti di "visione, intuizione",
questo perchè negli stati alterati di coscienza, siamo più recettivi.
Quando la mente entra in uno stato "theta", si captano frequenze che
possono varcare i limiti di tempo e spazio, come nel sonno profondo o in stoto di ipnosi.
Insegnando yoga dal 1995, ho potuto sperimentare ampie casistiche di esperienze
sia personali, sia dei suoi allievi più fedeli, grazie a queste testimonianze e ad altri studi
effettuati, possiamo affermare che tutte le informazioni dell'universo, sono a nostra
disposizione, occorre saper entrare nell'intimo, per poter poi accedere agli schedari
dell'akasha  (luogo indicato da vari maestri spirituali, come sede "anagrafica"
di tutti gli episodi della terra e non solo).
Vi sono tanti maestri che hanno profetizzato, S.Malachia, Nostradamus,
ma, di molti altri si possono avere riscontri positivi nella storia, quindi superando
lo scetticismo dell'emisfero razionale, possiamo scegliere di accettare
che si possano avere visioni e intuizioni oppure non credere...


San Malachia

1094/5 - 2 novembre 1148 Etimologia: Malachìa = inviato da Dio, messo del Signore, dall'ebraico
Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Nel monastero di Chiaravalle in Burgundia, ora in Francia, deposizione di san Malachia, vescovo di Down e Connor in Irlanda, che rinnovò la vita della sua Chiesa e, giunto a Chiaravalle mentre era in cammino per Roma, rese lo spirito al Signore alla presenza dell’abate san Bernardo.
Il vescovo S. Malachia è una delle più belle glorie che la Chiesa Cattolica vanti nella terra d’Irlanda. Nacque in quell’isola l’anno 1094 da nobili e pii genitori che lo educarono rettamente nella religione cristiana e l’avviarono assai per tempo per le vie del sapere, sotto la guida di dotti maestri. Ancora giovanissimo si diede a vita eremitica, sotto la direzione di Imaro, uomo insigne nella santità e nella penitenza. Dopo qualche tempo il pubblico venne a conoscenza delle virtù del giovane eremita e coloro che prima lo deridevano e disprezzavano furono presi da santa ammirazione. La fama della sua santità giunse anche alle orecchie dell’Arcivescovo di Armac, che per divina ispirazione lo volle ordinare sacerdote. Malachia, stimandosi indegno di tale dignità, si rifiutò, ma costretto dall’ubbidienza dovette sottomettersi. Sostenuto dalla divina grazia e irreprensibile nei costumi, ebbe dapprima l’incarico di predicare la Parola. Si dedicò a quest’apostolato con tanto zelo che in pochi anni la diocesi mutò d’aspetto. Rimasta vacante la chiesa di Cannoret, Malachia fu eletto alla dignità episcopale. Fu un nuovo rifiuto da parte sua, ma l’ubbidienza lo costrinse un’altra volta ad accettare. Fiducioso nell’aiuto divino, in breve stabilì tra quelle popolazioni una esemplare vita religiosa. Prima di morire, l’Arcivescovo di Armac aveva manifestato il desiderio di avere per successore il Santo, e clero e popolo accolsero lieti la proposta: ma un parente del defunto Arcivescovo ne usurpò la sede. Malachia, fu perseguitato, calunniato, ma alla fine la giustizia trionfò. Lasciato allora il governo di quella chiesa a Gelasio, dotto e pio vescovo, ritornò a Connoret, che divise in due diocesi, tenendo per sè la più piccola, quella cioè di Duno. In Duno formò un capitolo di Canonici Regolari, che associò a sé nel governo della diocesi, e intraprese con essi vita religiosa. S’aceresceva intanto la stima e la venerazione verso di lui, sia per le sue eccelse virtù, sia per i prodigi che operava: ma quanto più veniva esaltato, tanto più il Santo si umiliava. In un viaggio che fece in quel tempo a Roma, ricevette la potestà di Legato Apostolico d’Irlanda. Desiderando che l’Arcivescovo di Armac fosse eletto cardinale ed essendo venuto in Francia il Pontefice Eugenio III, si recò a fargli visita, ma giunto sul suolo francese ebbe notizia che il Papa era ripartito per l’Italia. Allora si recò nel convento di Chiaravalle, dove fu ricevuto da S. Bernardo e dai suoi monaci con grande allegrezza. Ma dopo pochi giorni Malachia venne colpito da improvvisa febbre: il male si aggravò e Malachià morì, secondo le sue predizioni, tra le preghiere di quei religiosi il giorno 2 novembre 1149. S. Bernardo ne fece l’elogio funebre e ne scrisse la vita.
Autore: Antonio Galuzzi  - Fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/37650



Intorno al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni
papali, sino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra per
riprendere le chiavi della chiesa, secondo alcuni queste profezie sono
state scritte con la collaborazione ispirata di San Bernardo.
Le profezie di Malachia si riferiscono per lo più al luogo di
provenienza dei pontefici, allo stemma della famiglia o anche a eventi
storici che caratterizzeranno il suo pontificato.
Esse sono costituite da 111 motti latini che descrivono in maniera
impressionante i 111 papi che si sarebbero avvicendati sul trono di
Pietro dal 1144 fino alla fine dei tempi.

1 Ex Castro Tiberi Celestino II. (1143-1144)

Il motto sembra alludere al paesino di origine di questo papa. Nacque a Città di castello sul
Tevere.
2 Inimicus expulsus Lucio Caccianemici (1144-1145)
Il motto potrebbe avere due spiegazioni. L'allusione al cognome (Inimicus) e la brutale
fine di questo papa che morì colpito da una pietra mentre veniva espulso dal Campidoglio.
3 Ex magnitude montis Beato Eugenio III (1145-1153)
Pietro Pignatelli, nativo di Montemagno (Pisa), racchiude nel paese di origine il significato del motto.
4 Abbas Suburranus Anastasio IV (1153-1154)
Corrado Suburri fu abate di S. Rudo.
5 De ruro albo Adriano IV (1154-1159)
Niccolò Breaksper, nato in Inghilterra a Sant'Albano, morì ad Anagni. Il motto deriverebbe
dalla città di nascita.
6 Ex tetro carcere Antipapa Vittore IV
Gregorio Conti era Cardinale di S. Vittore, noto carcere romano.
7 Ex ansere custode Alessandro III (1159-1181)
Rolando Papero Bandinelli. Finora non è stato possibile collegare il motto a nessun avvenimento
legato a questo papa.
8 De via Transtibertina Antipapa Pasquale III.
Guido da Crema ricoprì il ruolo di Cardinale in S. Maria in Trastevere. (Transtibertina).
9 Lux in ostio Lucio III (1181-1185)
Ubaldo Allucignoli fu Cardinale di Ostia. Nel motto appare chiare il riferimento sia al nome
papale, sia al cognome di origine.
10 De Pannonia Tusciae Antipapa Callisto III.
Cardinale di Tuscolo, proveniva dall'Ungheria, che anticamente faceva parte di una vasta regione
denominata Pannonia.
11 Sus in cribo Urbano III (1185-1187) Uberto
Crivelli aveva nel proprio stemma l'immagine di un maiale (sus). La parola cribo, inoltre sembra
alludere in qualche modo al cognome Crivelli.
12 Ensis Laurentii Gregorio VIII (1187)
Alberto Mosca era Cardinale di S. Lorenzo in Lucina. Nel suo stemma campeggia una spada (ensis).
13 De schola Exiet Clemente III (1187-1191)
Paolo Scolari, Vescovo di Palestrina. Il riferim. al cognome è evidente.
14 De rure bovense Celestino III (1191-1198)
Giacinto Orsini della Casata dei Borbone.
15 Comes signatus Innocenzo III (1198-1216)
Giovanni Loterio dei conti di Tuscolo da Segni.
16 Canonicus de latere Onorio III (1216-1227)
Cencio Savelli, canonico in Laterano.
17 Avis ostiensis Gregorio IX (1227-1241)
Ugolino dei conti di Tuscolo da Segni, Cardinale di Ostia. Nel suo stemma appare un'aquila (avis).
18 Leo Sabinus Celestino IV (1241)
Goffredo Castiglioni di Milano, Vescovo di Sabina Anche in questo caso nello stemma c'è un leone.
19 Comes Laurentius Innocenzo IV (1242-1254)
Sinibaldo dei conti Fieschi, già cardinale di S. Lorenzo in Lucina.
20 Signus Ostiense Alessandro IV (1254-1261)
Rinaldo dei conti di Segni, Cardinale di Ostia cittadina di Ostia.
21 Jerusalem Campaniae Urbano IV (1261-1264)
Giacomo Troyes Pantaleone, nativo della Champagne e patriarca di Gerusalemme, eletto papa ancor
prima di essere nominato cardinale.
22 Drago depressus Clemente IV (1261-1264)
Guido le Gros di Saint Gilles. Nel suo stemma vi è un'aquila che tiene stretta tra gli artigli un grosso drago.
23 Anguineus vir Gregorio X (1271-1276)
Teobaldo dei Visconti di Piacenza. Malachia lo indica come "uomo del serpente" (anguineus vir)
perchè nel suo stemma campeggia in evidenza un serpente.
24 Concionator gallus Innocenzo V (1276)
Pietro di Parantasia, di origine francese (gallus) malgrado i soli cinque mesi di pontificato è
unanimamente ricordato come un uomo di chiesa probo ed eccellente predicatore (concionator).
25 Bonus Comes Adriano V (1276).
Ottobono de' Conti Fieschi morì prima di essere incoronato papa.
26 Piscator tuscus Giovanni XXI (1276-1277)
Pietro di Giuliani, famoso medico e filosofo, Cardinale di Tuscolo. Il suo nome di battesimo era
quello del famoso pescatore, primo papa della Chiesa cattolica.
27 Rosa Composita Niccolò III (1277-1280)
Nello stemma di Giangaetano Corsini appariva una rosa. Egli fu poi soprannominato "compositus"
perchè nel corso del suo pontificato si impegnò sopratutto nel tentare di riunire la Chiesa latina e quella greca.
28 Ex telonio liliacei Martino IV (1281-1285)
Martinii Simone di Brion, canonico e tesoriere di S.Martino di Toursin in Francia. Nel suo stemma vi erano rappresentati alcuni gigli.
29 Ex rosa leonina Onorio IV (1285-1287)
Jacopo Savelli aveva come stemma dei leoni attorniati da rose.
30 Picus Inter escas Niccolo IV (1288-1292)
Il motto relativo a Gerolamo di Ascoli Piceno non è ben chiaro. L'unico accenno plausibile protrebbe essere quello alla città natale (picus).
31 Ex eremo celsus Celestino V (1294)
Pietro Anglerio da Morrone fu eremita e fondatore dell'ordine dei Celestini.
32 Ex undarum Bonifacio VIII (1294-1303)
benedictione Benedetto Gaetani. Il motto si riferisce al suo nome di battesimo ed al suo stemma nel quale figurano delle onde marine.
33 Concionator patarens Benedetto XI (1303-1304)
Nicolò Bacca-Sini era nato a Patara e apparteneva all'ordine dei predicatori (concionator).
34 De fascis aquitanicis Clemente V (1305-1314)
Lo stemma di Bertrando di Goth è costituito da fascie parallele. Sotto il suo pontificato
avvenne il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone.
35 De sutore orseo Giovanni XXII (1316-1334)
Giacomo Duese era figlio di un umile calzolaio.
36 Corvus schismaticus Antipapa Nicolò V.
Pietro Rinalducci, originario di Corvaro, fù tra i maggiori esponenti dello scisma papale.
37 Frigidus Abbas Benedetto XII (1334-1342)
Giacomo Fournier, fu eletto papa mentre era abate presso il monastero do Fontanafredda.
38 Ex rosa atrebatesi Clemente VI (1342-1352).
Pietro Roger di Beaufort fu vescovo di Arras ed aveva un emblema con sei rose.
39 De montibus Pammachii Innocenzo VI (1352-1362)
Nell'emblema di Stefano Aubert campeggiano sei montagne. Egli fu eletto papa mentre era cardinale dei Santi Giovanni e Paolo, titolo anticamente soprannominato "Pammacchio".
40 Gallus vicecomes Urbano V (1362-1370).
Guglielmo Grimoard, francese (gallus), fu Nunzio (comes) presso i Visconti di Milano.
41 Novus de Virgine Gregorio XI (1370-1378)
fortii Nipote di Clemente VI, Ruggero di Beaufort fu Cardinale di Santa Maria Nuova (Virgine)
42 De cruce apostolica Antipapa Clemente VII
Cardinale dei dodici apostoli. Il suo emblema raffigurava una grossa croce.
43 Luna cosmedina Antipapa Benedetto XIII.
Pietro de Luna, fu eletto papa mentre ricopriva il titolo di Cardinale di Santa Maria in Cosmedin.
44 Schismo barcinonicum Antipapa Clemente VIII.
Canonico di Barcellona (barcinonicum) fu fautore di una politica volta a consolidare lo scisma.
45 De inferno pregnani Urbano VI (1378-1389)
Bartolomeo Prignano, napoletano, nacque in una località denominata "inferno".
46 Cubus de mixtione Bonifacio VII (1389-1404)
Lo stemma di Pietro Tommacelli era costituito da cubi.
47 De miliore sidere Innocenzo VII (1404-1406)
Il motto si riferisce al cognome di Cosma Migliorati ed al suo stemma recante una stella.
48 Nauta de Ponte Nigro L'espressione nauta (marinaio-barcaiolo) viene
usata da Malachia per disegnare i papi che provenivano dalla città di Venezia. Angelo Corrier
infatti era nato a Venezia ed era stato Cardinale Commendatario di Negroponte.
49 Flagellum solis Antipapa Alessandro V.
Pietro Filargiro aveva uno stemma in cui campeggiava un sole splendente. Malachia lo indica
come flagellum perchè contribui ad aggravare e radicalizzare lo scisma del papato.
50 Cervus Sirenae Antipapa Giovanni XXIII
Baldassarre Cossa era nato a Napoli, città il cui emblema è rappresentato dalla sirena Partenope, ed aveva nello stemma l'immagine di un cervo.
51 Corono veli aurei Martino V (1417-1431)
L'emblema di Ottone Colonna era una corona dorata.
52 Lupa coelestina Eugenio IV (1431-1447)
Il simbolo di Gabriele Condolmer, canonico della compagnia dei Celestini era una lupa.
53 Amator Crucis Antipapa Felice V.
Lo stemma di casa Savpia di cui Amedeo VIII era principe è una croce rossa su campo bianco.
L'espressione amator si riferisce probabilmente al tormento interiore ed alle accese controversie che accompagnarono questo papa in tutto l'arco del suo antipontificato.
54 De modicitate lunae Niccolò V (1447-1455)
Tommaso Parentuccelli era nato a Luni di Sarzana ed apparteneva ad una famiglia molto povera
(modicitate).
55 Bos pascens Callisto III (1455-1458)
Nello stemma di Alfonso de Borgia compare un bue al pascolo.
56 De capra et albergo Pio II (1458-1464).
Enea Silvio Piccolomini fu segretario dei Cardinali Capranica e Albergatti.
57 De cervo et leone Paolo II (1464-1471)
Pietro Barbo era stato Cardinale di San Marco (evangelista che ha per simbolo un leone alato) e
Commendatario della Chiesa di Cervia.
58 Piscator minorita Sisto IV (1471-1484)
Francescano degli ordini minori, Francesco della Rovere era figlio di un umile pescatore.
59 Praecursor Siciliae Innocenzo VIII (1484-1492)
Giovanni Battista Cybo visse alla corte del re di Sicilia.
60 Bos Albanus in portu Alessandro Vi (1492-1503)
L'emblema di Rodrigo Borgio era um bue. Egli fu Cardinale e Vescovo di Albano e Porto.
61 De parvo homine Pio III (1503) Francesco Todeschi. Il motto farebbe riferimento
al cognome materno Piccolomini.
62 Fructus Jovis juvabit Giulio II (1503-1513)
L'emblema di Giuliano della Rovere era una quercia che nell'antichità veniva ritenuta albero sacro a Giove.
63 De craticule Leone X (1513-1521)
Politiana Il nome del padre di Giovanni de' Medici era Lorenzo, santo martirizzato sulla graticola. L'espressione Politiana deriverebbe invece da Angelo Poliziano di cui egli fu discepolo.
64 Leo florentius Adriano VI (1522-1523)
Adriano Florent di Utrecht aveva come stemma  leone
65 Flos pilae Clemente VII (1523-1534).
Giulio de' Medici, fiorentino, aveva nel proprio stemma una palla attorniata da gigli.
66 Hyacinthus medicorum Paolo III (1534-1549)
Alessandro Farnese, cardinale dei SS. Cosma e Damiano, aveva gigli nel suo stemma.
67 De corona montana Giulio III (1550-1555).
Giovanni Maria Ciocchi del Monte. Il suo emblema raffigurava due corone.
68 Frumentum floccidum Marcello II (1555).
Marcello Cervini nacque a Montepulciano. Il suo stemma raffigura un cervo e del frumento. Qui
l'aggettivo floccidum sta ad intendere la breve durata del suo pontificato di solo 23 giorni.
69 De fide Petri Paolo IV (1555-1559).
Giampietro Carafa fu promotore del Tribunale della fede. Il petri ricorda la "pietra" su cui fu
fondata la chiesa.
70 Aesculapii pharmacum Pio IV (1559-1565).
Giovanni Angelo de' Medici. Il motto sembra  derivare dal cognome della casata. Esculapio,
infatti, era considerato il dio della medicina e  primo medico della storia.
71 Angelus nemorosus Pio V (1566-1572).
L'aggettivo nemorosus (boscoso) starebbe ad  indicare il luogo di nascita (Bosco in prov. di
Alessandria) di Michele Ghisleri.
72 Medium corpus pilarum Gregorio XIII (1572-1585)
Ugo Boncompagni è passato alla storia come  l'ideatore del Calendario Gregoriano.
73 Axis in medietate Sisto V (1585-1590).
signi Felice Perretti aveva come stemma un leone diviso  a meta da un'ascia.
74 De rori coeli Urbano VII (1590)
Il motto potrebbe derivare dal fatto che  GiovanBattista Castagna fu Arcivescovo di Rossano
cittadina nella quale tradizione si dice fosse  venuta giù la manna.
75 De antiquitate urbis Gregorio XIV (1590-1591)
Nicola Sfrondati proveniva dall'antica cittadina  di Cremona.
76 Pia civitas in bello Innocenzo IX (1591).
Il motto sembra indicare il ruolo di sostegno del  suo pontificato in un periodo storico caratteriz. da cruente guerre.
77 Crux romulea Clemente VIII (1592-1605).
Ippolito Aldobrandini apparteneva ad una nota  famiglia originaria di Roma ma da tempo radicatasi a Firenze. Nel suo stemma campeggia una croce romana.
78 Undosus vir Leone XI (1605)
Il motto si riferisce probabilmente alla breviss.  durata del suo pontificato.
79 Gens perversa Paolo V (1605-1621)
Camillo Borghese. Il significato del motto è  rimasto misterioso nonostante varie interpretazioni.
80 In tribulatione pacis Gregorio XV (1621-1623).
Alessandro Ludovisi istitutore della "Propaganda  Fide" nel corso di tutto il suo pontificato fu
faticosamente impegnato a sedare guerre e  controversie politiche.
81 Lilium et rosa Urbano VIII (1623-1644).
Lo stemma di Maffeo Barberinio era animato da  api che volano su gigli e rose.
82 Jacunditas crucis Innocenzo X (1644-1655)
Giovanni Battista Panphily fu proclamato papa nel  giorno dell'esaltazione della croce.
83 Montium custus Alessandro VII (1655-1667)
Lo stemma di Fabio Chigi era costituito da tre  colline su campeggiava una stella. Questo papa
istituì nella capitale un Monte di Pietà.
84 Sidus olorum Clemente IX (1667-1669)
L'elezione di Giulio Rospigliosi avvenne nella  camera dei cigni (olorum).
85 De flumine magno Clemente X (1670-1676)
Emilio Altieri fu eletto papa in un giorno in cui  il fiume Tevere era in piena (flumine magno)
86 Bellua insatiabilis Innocenzo XI (1676-1689)
Benedetto Odescalchi. Nessuna attinenza è stata  finora riscontrata.
87 Poenitentia gloriosa Alessandro VIII (1689-1691)
L'elezione di Pietro Ottobuoni avvenne nel giorno  di San Brunone, Santo ricordato per essere stato uno dei più grandi penitenti della Chiesa cattol.
88 Rastrum in porta Innocenzo XII (1691-1700)
Antonio Pignatelli apparteneva all'omonima illustr. casata napoletana che risiedeva presso una porta della città soprannominata "del rastrello".
89 Flores circumdati Clemente XI (1700-1721).
Giovanni Francesco Albani aveva uno stemma  incorniciato da fiori.
90 De bona religione Innocenzo XIII (1721-1724).
Michelangelo Conti, condanno aspramente ogni forma  di eresia ed in particolare:Giansenismo e Quietismo
91 Miles in bello Benedetto XIII (1724-1730)
Pier Francesco Orsini. L'epoca del suo pontificato fu caratterizzata da aspre guerre.
92 Columna excelsa Clemente XII (1730-1740)
Lorenzo Corsini è ricordato sopratutto per i grandi e lussuosi edifici che fece erigere.
94 Animal rurale Benedetto XIV (1740-1758).
Non è chiaro a cosa si riferisca il motto.
95 Rosa Umbiae Clemente XIII (1758-1769)
Durante il pontificato di Carlo Rezzonico venne  istituito l'ordine francescano che ebbe la sua
prima sede in umbria.
96 Ursus velox Clemente XIV (1769-1774)
Lorenzo Ganganelli, passato alla storia per aver  sciolto l'ordine dei Gesuiti, avevfa nel proprio  stemma l'immagine di un orso.
97 Peregrinus Pio VI (1774-1799).
Apostolicus Il motto si spiega con le vicissitudini che questo  Papa dovette affrontare. Giovanni Angelo Braschi, infatti, fu fatto prigioniero dai francesi e condotto da questi prima a Siena, poi a Bologna ed infine a Parma.
98 Aquila rapax Pio VII (1800-1823)
Gregorio Barnaba discendente dei conti Chiaramonti  fu fatto prigioniero da Napoleone Bonaparte. In ques o caso l'aquila rapace starebbe ad indicare lo stemma napoleonico su cui campeggi un'aquila.
99 Canis et coluber Leone XII (1823-1829)
Annibale della Genga definito dai suoi collaborator fedele alla causa della Chiesa come il cane ed  allo stesso tempo prudente nei suoi attacchi come un serpente.
100 Vir religiosus Pio VIII (1823-1830).
Il misticismo è stato una delle maggiori caratteristiche del pontificato di Francesco Saverio dei Castigl.
101 De balneis Etruriae Gregorio XVI (1831-1836)
Bartolomeo Alberto Capellari apparteneva all'ordine  dei Camaldolesi, ordine nato in terra di Etruria.
102 Crux de cruce Pio IX (1846-1878).
Durante il pontificato di Giovanni Maria Mastai  Ferretti, Roma divenne capitale d'Italia. Pio IX fu dunque costretto a sovrapporre la croce papale a  quella sabauda.
103 Lumen de coelo Leone XIII (1878-1903)
L'emblema di Gioacchino Pecci era una stella sullo  sfondo del cielo.
104 Ignis ardens Pio X (1903-1914).
Per la sua bontà e la sua ardente fede, Giuseppe  Sarto fu proclamato santo.
105 Religio de populata Benedetto XV (1914-1922)
Il pontificato di Giacomo della Chiesa fu funestato  dagli avvenimenti della grande guerra e dai numerosi lutti che ne conseguirono. Il motto sembra riferirsi all'enorme numero di cattolici che caddero sul fronte di guerra.
106 Fides intrepida Pio XI (1922-1939)
La fede di Achille Ratti, nativo di Desio, lo indusse a lanciare coraggiosi anatemo contro il nazismo rampante e il comunismo.
107 Pastor angelicus Pio XII (1939-1958).
Angelo Pacelli, fu pastore della chiesa nel corso della seconda guerra mondiale e nel difficile periodo della ricostruzione post-bellica. A lui toccò il compito di essere la guida spirituale e materiale di un mondo che si preparava a risorgere dalla ceneri della  guerra.
108 Pastor et nauta Giovanni XXIII (1958-1963)
Angelo Roncalli fu Patriarca di Venezia.
109 Flos florum Paolo VI (1963-1978)
Giovanbattista Montini viene profetizzato con il  termine "Flos Florum", cioè fiore dei fiori, che secondo il simbolismo floreale, è il giglio. Nello stemma dei Montini appaiono difatti 3 Gigli.
110 De medietate lunae Giovanni Paolo I (1978).
Il pontificato di Albino Luciani, già Patriarca di Venezia durò solo 31 giorni, "Il tempo di una
luna" riferito al ciclo lunare. Infatti il suo pontificato durò dal 26 agosto 1978
al 25 Settembre 1978. Solo 31 Giorni !
111 De labore solis Giovanni Paolo II.
Karol Wojtyla, verrà ricordato come il papa  polacco. Il motto potrebbe riferirsi al fatto che
proviene da un paese dell'est (levante del sole) o dall'enorme lavoro di espansione del suo
pontificato (è il papa che in assoluto ha visitato più paesi del mondo), che ha portato la chiesa a  possedere un "regno" su sembra non tramontare mai  il sole. Comunque, poichè il suo pontificato non è ancora terminato è difficile attribuire con precisione un significato al motto.
112 De gloria olivae.
Il successore di Giovanni Paolo II viene definito con l'ulivo, simbolo di pace. Sarà un portatore di pace ? Quale incognita si nasconde dietro il motto De gloria ulivae, cioè "la gloria dell'ulivo"? Alcuni commentatori hanno avanzato altre ipotesi. Potrebbe essere collegato allo stemma del nuovo cardinale, come già è avvenuto per altri papi, o alludere al cognome Oliva, appellativo abbastanza diffuso in Italia, Spagna e Corsica. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che nella tradizione
biblica il ramo d'olivo è il simbolo dei Giudei. Naturalmente non è possibile rispondere a queste domande. Non ci resta che aspettare e sperare che, almeno su queste ultime due profezie, il profeta abbia commesso un errore.

113 Petrus romanus.
L'ultimo papa prima della fine del mondo. Il nome è quanto mai suggestivo. Mentre Pietro I fu il
primo pastore della Chiesa cattolica, detentore delle chiavi del cielo, Pietro II dovrà restituire il mandato e chiudere per sempre le porte del mondo.

A quest'ultimo papa che chiude la profezia, Malachia ha voluto dedicare non solo un motto ma alcuni versi latini: "In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus,
qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen"

La traduzione è la seguente:
"Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia."

Nel periodo di Pietro II i cristiani ritorneranno nelle catacombe, come duemila anni fa; quando essi ritorneranno alla luce del sole, la chiesa non sarà più quella di un tempo e nemmeno il mondo sarà quello del passato. Con Pietro II non ci sarà la fine del Cristianesimo, ma la fine di quel tipo di cristianesimo sorto dalle ceneri dell'impero romano d'occidente. Al vertice della chiesa non ci sarà più nessun pontefice in quanto lo spirito santo illuminerà tutti gli uomini e ci sarà come un paradiso sulla terra.

Il centro della cristianità non sarà più Roma. La città eterna verrà spazzata via in una notte d'estate, come un fuscello di paglia. E di essa non rimarra che un vago ricordo. La profezia sulla distruzione di Roma si trova in un messaggio trovato nel XVI secolo e attribuito genericamente al Monaco di Padova.

In questo messaggio si dice:
"Quando l'uomo salirà sulla luna, grandi cose staranno per maturare sulla terra. Roma verrà abbandonata, come gli uomini abbandonano una vecchia megera, e del Colosseo non rimarrà che una montagna di pietre avvelenate".
Da: "De Magnis tribolationibus et Statu Ecclesiae", stampate a Venezia
nel 1527.


(Nella foto sopra lo stemma di benedetto XVI)

Grazie al sito
http://web.tiscali.it/ky/malachia_papi.html. Alcune interpretazioni sono tratte dal numero 238 del "Giornale dei misteri" dell'agosto 1991 in un articolo a firma di Mara Calabri.

Profezia perduta sul Papa nero la n.113
La profezia perduta sul Papa nero è nella tradizione popolare romana la profezia sull'elezione di un papa nero e trae origine dal motto perduto "Caput nigrum" della profezia di Malachia. Questo motto, andato perduto durante la trascrizione delle profezie, veniva prima o dopo quello del "De gloria olivae".
La "profezia perduta" è stata tramandata oralmente per secoli ed è talmente radicata nelle coscienze dei romani che all'elezione di Giovanni Paolo II, nell'udire il nome del cardinal Wojtyla la folla esclamò "il papa nero!".

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