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Attitudine mentale

le convinzioni e la fisica quantistica  (di Vincenzo Fanelli)


Le convinzioni sono uno degli argomenti che più mi ha stimolato durante il mio percorso di  crescita.
Esse esercitano una forte influenza  nelle relazioni quotidiane (litigi, antipatie, simpatie, innamoramento ecc.) e determinano la nostra vita. Non mi riferisco a semplici pensieri ma a “pilastri inconsci” molto radicati dentro di noi ai quali difficilmente rinunciamo.
Le convinzioni sono il frutto di apprendimenti emozionali significativi che ci dicono quello che possiamo fare e cosa è oltre le nostre capacità. Quante volte ci prefiggiamo obiettivi più o meno impegnativi per poi imbatterci in limiti interiori quasi come se ci fosse un sabotatore dentro di noi? In una recente sessione di coaching un ragazzo incontrava grosse difficoltà per decollare nel suo lavoro. Per quanto si sforzasse non riusciva a compiere i passi giusti per migliorare la sua posizione. Desiderava guadagnare più soldi ma sembrava che una maledizione fosse calata su di lui. Gli paventai l’ipotesi che, in realtà, ci fosse qualche sua convinzione contraria alla sua felicità economica. Mi guardò perplesso:

“Ma come? Io mi blocco da solo? Sono gli altri che non mi danno le possibilità per emergere”.

Il suo ragionamento non farebbe una grinza se non fosse per il fatto che una convinzione funziona come un programma occulto che organizza i nostri comportamenti verbali e non verbali anche oltre la nostra consapevolezza. Ad esempio, io posso propormi come un bravo trainer ma se il mio corpo dice il contrario (perché il mio inconscio non ne è convinto), chi mi ascolta percepirà questa incongruenza anche senza aver mai seguito un corso di comunicazione non verbale. Quindi, se io non sono convinto di me stesso (consciamente e/o inconsciamente) come posso pensare di convincere gli altri?
Da quella sessione di coaching emerse una cosa davvero interessante: il padre di questo ragazzo affermava sempre che solo i delinquenti guadagnano tantissimo. Questa falsa convinzione entrò dentro di lui inflenzandone la vita.

A volte basta un evento con un grosso impatto emotivo per dar luogo a generalizzazioni che andranno a gettare le basi per la creazione di una convinzioni limitante (o potenziante).
Ad esempio, supponiamo che una persona non abbia mai provato a parlare l’inglese perché ipotizza che sia una lingua difficile. Si iscrive ad un corso, ma dopo un po’ di lezioni scopre di aver appreso poco. I suoi amici rincarano la dose dicendo: “Ma lascia perdere, l’inglese non è per te!”. Inoltre, il suo docente da il colpo di grazia: “Guardi…lei è proprio negato/a. Dovrò rifare il corso almeno un’altra volta!”. Chi si occupa di insegnamento sa che non esistono cattivi alunni ma SOLO CATTIVI MAESTRI. Da questi episodi può partire una generalizzazione “Io sono negato/a per l’inglese”. Da questo momento in poi si crea un convinzione che cancellerà tutti i messaggi contrari (in cui viene dimostrato che può apprendere l'inglese) e deformerà possibili cambiamento positivi (ad esempio: “Ho pronunciato bene la frase in inglese? Bhe, è stata solo fortuna, io sono negato/a”).

Possiamo cambiare le convinzioni limitanti e tenerci quelle potenzianti? La risposta è, chiaramente, affermativa.

Se ci pensi un attimo, quante volte durante la tua crescita (dall’adolescenza ad oggi) hai ribaltato quello in cui credevi per ampliare la tua visione del mondo? Quante cose pensavi di non saper fare 10, 15 o 20 anni fa, mentre ora hai acquisito quelle abilità che credevi non essere alla tua portata? Uno dei presupposti della PNL è:
“L’eccellenza è limitata soltanto dalla nostra percezione di ciò che è possibile. La PNL estende i limiti di ciò che è possibile”.
Quando sentii per la prima volta questa frase rimasi perplesso e osservai il trainer un po’dubbioso. Mi chiedevo: “Come è possibile cambiare una convinzione limitante? È così facile?”.
Molte discipline dicono che bisogna ripetersi ogni giorno una frase che incarna la nuova convinzione in modo da “scalzare” quella limitante. Non è facile perché ci vuole molta forza di volontà. Spesso si verifica che la vecchia convinzione prenda il sopravvento sul lavoro che cerchiamo di fare.
Cosa riesce ad intaccare questi limiti interiori? La risposta è molto semplice: il dubbio! Una convinzione è uno schema di neuroni statico, cioè ben radicato. Quando cominciamo a nutrire qualche dubbio in merito alle nostre credenze, alcuni neuroni cominciano ad intaccare questo schema. Più fortemente e a lungo dubitiamo, più la convinzione si sfalda. Purtroppo, questo meccanismo funziona anche su quelle potenzianti: ad esempio, se siamo convinti di essere bravi a giocare a calcio, una serie di eventi contrari potrebbe intaccare questa convinzione.
Per questo motivo è importante mettersi alla prova ogni giorno per “dubitare” delle nostri limiti e apprezzare tutte le esperienze che nutrono il nostro nuovo modo di essere. E' fondamentale sperimentare esperienze diverse da quelle solitamente limitanti per rompere il circolo vizioso delle "cancellazioni" e "deformazioni".

La PNL fornisce anche dei sistemi rapidi ed efficaci per inserire “dubbi” nelle convinzioni limitanti grazie alle submodalità, piccoli strumenti ma estremamente potenti.

Ma esiste anche un altro modo di considerare le convinzioni grazie alle nuove scoperte della Fisica:

Possono questi elementi influenzare la realtà esterna?

Molti elementi sembrano confermare questa affascinate e suggestiva ipotesi


Recentemente si sente spesso parlare di Fisica Quantistica. Quello che a volte sfugge è comprendere come possa aiutarrci concretamente nella vita di tutto i giorni e qual è il nesso con le convinzioni profonde.
Questa branca della fisica è nata quando i ricercatori si scontrarono con la natura della realtà: ad esempio, una sedia è fatta di legno, questo è fatto di atomi che a loro volta sono composti da protoni, neutroni ed elettroni. Ma scavando ancora più a fondo cosa c’è?
I ricercatori usarono inizialmente i metodi di indagine della fisica classica che si basa su predizioni ben precise. Ad esempio, se lancio un sasso, grazie alla fisica classica posso predire con precisione in quale punto cadrà perché posso calcolare quanto forza imprimo nel lancio, il coefficiente di aerodinamicità ecc..
Il mondo subatomico, invece, rispondeva con leggi diverse che gettarono nello sconforto i ricercatori. In particolare, i fotoni (che sono le particelle che compongono la luce) si comportavano sia come particella sia come onda in base agli strumenti di misurazione utilizzati. Ora, come può qualcosa essere sia qualcosa di solido ed individuabile nello spazio (particella), sia qualcosa di impalpabile e non localizzabile con precisione (onda)? La deduzione più sorprendente fu che “l’osservatore influenza il sistema osservato”, in altre parole le aspettative influenzano quello che accade a livello subatomico.
Ho già scritto un articolo esauriente in merito dove cito i diversi esperimenti (“doppia fenditura” e “effetto Einstein, Podolsky, Rosen” teoria dell’Universo Olografico). Per questo motivo ti rimando alla lettura di questo articolo: “Fisica o Misticismo: Le nuove frontiere della Fisica Quantistica”

La nuova Fisica non è accettata da tutti e il mondo dei fisici è spaccato in due. Lo stesso Einstein ha cercato di “smontarla” senza però riuscirci.
Se è vero, come sostengo alcuni fisici, che le aspettative influenzano la natura profonda della realtà, come mai tutto quello che penso non si realizza? Quando si parla di aspettative ci si riferisce a quelle profonde, alle convinzioni e credenze che influenzano tutto il nostro essere come un programma occulto che lavora al di sotto della nostra consapevolezza. Quindi solo “pensare positivo” non basta se prima non lavori sulle convinzioni profonde che ti limitano verso i tuoi obiettivi.

Tempo fa qualcuno mi chiese: “ma cosa intendi con il dire che la PNL e la Fisica Quantistica possono essere utilizzate insieme?”
La connessione per me era semplice ma poi ho scoperto che non tutti conoscono i presupposti della PNL:

“E’ lo studio dell’esperienza soggettiva” e “l’eccellenza è limitata dalla percezione di quello che è possibile o non è possibile fare. La PNL si occupa di ampliare tali limiti”.

Quindi se la PNL lavora sulla realtà soggettiva e la nuova Fisica dice che la coscienza dell’osservatore fa collassate la funzione d’onda, mi sembra ovvio il collegamento.

Quando ho iniziato il mio percorso ho testato diversi sistemi per abbattere la convinzioni limitanti come ad esempio, immaginare una convinzione opposta o ripetersi ogni giorno una frase (abbinando un’immagine) che incarni la nuova convinzione. I risultati furono pessimi perché richiedano una grande forza di volontà. Poi, ho conosciuto la PNL e un mondo nuovo mi si è aperto: cambiare una convinzione limitante in un “dubbio” grazie alle “Submodalità”: si tratta di piccoli strumenti della PNL che possono creare dei grandi cambiamenti. La metafora che utilizzo è quella della cassetta degli attrezzi: ci puoi costruire una sedia, con maggiore abilità un armadio o addirittura tutti i mobili della casa. Se hai poca abilità, non ci costruirai nulla. Infatti, le Submodalità di per sé non sono potenti, tutto dipende dalle capacità di chi le utilizza. Per comprendere meglio cosa sono, pensate all’immagine di voi stessi ora (stato presente) e notate dettagli come:
- grandezza dell’immagine
- luce (scura o luminosa)
- colori (nitidezza)
- possibili suoni
- consistenza dell’immagine (ad esempio, dura, sottile, “molliccia” ecc).

Poi, notate anche dove la posizionate nella camera in cui vi trovare (davanti a voi, lateralmente, dietro ecc.).

Tutti questi dettagli sono le Submodalità e si tratta di una specificazione delle Modalità (Visive, Auditive e Cenestesiche).

Lavorando su questi dettagli potete cambiare il vostro stato presente agendo come su un “televisore”: aumentando la luce (senza esagerare o l’immagine sparirà), la nitidezza dei colori, allontanando o avvicinando l’immagine.
Ma come faccio a conoscere quali sono i cambiamenti giusti da apportare? In questo caso abbiamo bisogno di quello che tecnicamente viene denominato “calibro positivo”: lo stato desiderato.

Immagina uno stato che avevi nel passato e crea un’immagine. Nota i dettagli e la posizione. La cosa interessante è che molte submodalità dello stato desiderato sono diverse da quello dello stato presente. Ora hai gli strumenti per lavorare: modifica lo stato presente con i dettagli dello stato desiderato (ad esempio, se quello del passato è più luminoso e grande, rendi quello attuale identico nelle dimensioni e luce).

Vorrei concludere questo articolo puntualizzando l’attenzione sull’importanza delle convinzioni profonde e sull’inneficacia del pensiero positivo se si scontra con tali pilastri. E’ molto importante mettersi in discussione e cambiare la propria realtà interiore per trasformare quella esterna.

Edison lo guardò e gli rispose: “Ragazzo, non ho fallito 5.000 volte, ho solo trovato 5.000 modi in cui la lampadina non funziona e prima o poi troverò quello giusto!”.
(by
www.vincenzofanelli.com)
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Mail: info@ilpozzodeidesiderisnc.it


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