bellezza naturale
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Capelli grassi o secchi
I capelli grassi o secchi sono dovuti ad uno squilibrio delle ghiandole sebacee e sudoripare della cute, sotto stress tendono a produrre più sebo.
Rimedi naturali
Massaggiate per 10 minuti il cuoio capelluto una o due volte a settimana, migliorerete la circolazione ed equilibrerete il sebo.
I capelli grassi o secchi sono dovuti ad uno squilibrio delle ghiandole sebacee e sudoripare della cute, sotto stress tendono a produrre più sebo.
Rimedi naturali
Massaggiate per 10 minuti il cuoio capelluto una o due volte a settimana, migliorerete la circolazione ed equilibrerete il sebo.
Se i capelli sono secchi usate:
50 ml di olio extra vergine d'oliva,
12 gocce di olio essenziale di camomilla,
8 gocce di olio essenziale alla lavanda,
lasciate in posa 60 minuti prima di far lo shampoo. conservare la miscela in una bottiglia di vetro scuro, in un luogo al riparo dal caldo e dalla luce. Usarla nell'arco di 2 mesi massimo.
Se i capelli sono grassi usate:
In una bottiglia di vetro scuro da 30 ml versate e cucchiaini di aceto di mele
5 gocce di olio essenziale di lavanda
5 gocce di olio essenziale di incenso
5 gocce di olio essenziale di rosmarino
agitate bene e riempite di acqua distillata e agitate nuovamente.
Massaggiate i capelli asciutti con la miscela ottenuta, il giorno prima di fare lo shampoo.
N.B. In gravidanza evitate l'olio di rosmarino.
Capelli crespi
In genere i capelli crespi, non sono altro che capelli ricci molto secchi, trattati o trascurati. Anche i ricci naturali possono presentare problematiche soprattutto quando il tempo è umido.
Qualche consiglio di carattere generale ed "esterno" :
- scegliere un taglio morbido, scalato, che dia risalto ai ricci piuttosto che volere a tutti i costi un caschetto.
- Spuntarli regolarmente è una buona norma, così si eviteranno le punte indomabili.
- Fare attenzione anche al calore del phon quando si asciugano, evitare mollette, elastici ed usare un buon ammordbidente esterno.
Rimedi naturali
Fatti la Tua maschera proteica:
Mischiare 2 rossi d'uovo con 100 ml d'acqua tiepida,
unire alcuni cucchiaini di miele,
3 gocce di olio di sandalo
2 gocce di olio di rosmarino
Applicate la maschera su tutta la lunghezza, coprite con un asciugamano e lasciate in posa (dai 40 minuti\1 ora)
Risciaquate abbondantemente con acqua tiepida e tamponate per togliere umidità in eccesso, asciugare lentamente con calore medio.
Per risultati veloci e duraturi, RIPETETE l'operazione 2 volte la settimana, come maschera dopo lo shampoo.
N.B. In gravidanza evitate l'olio di rosmarino.
Capelli bianchi
Col passare degli anni si tende alla (canizia, ovvero la perdita del colore), i granuli di colore nella corteccia dei capelli diminuiscono, i geni sono i maggiori responsabili dell'imbiancatura precoce, ma anche l'alimentazione errata, il mal funzionamento della tiroide, l'anemia perniciosa e lo stress.
Rimedi naturali
Si tuò tentare di scurire i capelli bianchi usando un infuso di erbe al posto dell'acqua, nell'ultimo risciacquo dopo lo shampoo. Chi ha i capelli neri provi un infuso di salvia ogni due settimane (chi li ha chiari, usi la camomilla, chi li ha rossi usi l'ibisco).
mettere 15gr di foglie di salvia in 600ml di acqua bollente e lasciate in infusione per 1 ora.
Versate poi il contenuto sui capelli e aspettate 30 minuti prima di risciaquarli.
per quanto riguarda la camomilla e l'ibisco usate 25 gr di fiori in mezzo litro d'acqua.
Una vacanza al mare è spesso sinonimo per una donna di capelli secchi e ribelli e di chiome più che disordinate; in effetti, il mare, il sale, l'umidità, il sole possono rendere i capelli più opachi e ribelli del solito. Che fare allora perché il nostro week-end al mare non sia solo un piacere a metà?
1. Prima dell'esposizione al sole (o anche a una lampada a raggi U.V.) è bene distribuire su tutta la lunghezza un olio solare protettivo ( specifico per capelli), perché i raggi solari danneggiano il capello nella sua struttura molecolare e lo rendono più fragile;
2. Si può ricorrere a metodi naturali come il succo di limone che rende i capelli più luminosi oppure si può applicare, prima della doccia, olio di oliva, che lasciato sui capelli per 15 minuti, li rende più morbidi e più pettinabili;
3. Poiché i capelli sono ribelli, si possono raccogliere in una "coda di cavallo ", prima dell'asciugatura, fissarli con il gel: si otterrà un'acconciatura perfetta, senza strapazzare i capelli, costringendoli in pieghe troppo rigide per l'estate.
1. Prima dell'esposizione al sole (o anche a una lampada a raggi U.V.) è bene distribuire su tutta la lunghezza un olio solare protettivo ( specifico per capelli), perché i raggi solari danneggiano il capello nella sua struttura molecolare e lo rendono più fragile;
2. Si può ricorrere a metodi naturali come il succo di limone che rende i capelli più luminosi oppure si può applicare, prima della doccia, olio di oliva, che lasciato sui capelli per 15 minuti, li rende più morbidi e più pettinabili;
3. Poiché i capelli sono ribelli, si possono raccogliere in una "coda di cavallo ", prima dell'asciugatura, fissarli con il gel: si otterrà un'acconciatura perfetta, senza strapazzare i capelli, costringendoli in pieghe troppo rigide per l'estate.
Ogni donna ha una propria tipologia cromatica. Esistono tre tipi di base, anche se ci sono varie sfumature, essi sono: la donna mora, la donna rossa, la donna bionda.
In questo articolo vi illustreremo alcuni consigli per valorizzare meglio con il trucco queste tipologie di donna. Ricordiamo comunque che ogni donna è un caso a sé, per cui ognuna imparerà col tempo a scegliere il trucco e anche gli abiti su misura, tenendo conto delle caratteristiche della pelle, del colore degli occhi e… anche dell’umore.
La donna mora
Ne esistono due tipologie diverse, quelle con la pelle chiara o con la pelle scura.
In questo articolo vi illustreremo alcuni consigli per valorizzare meglio con il trucco queste tipologie di donna. Ricordiamo comunque che ogni donna è un caso a sé, per cui ognuna imparerà col tempo a scegliere il trucco e anche gli abiti su misura, tenendo conto delle caratteristiche della pelle, del colore degli occhi e… anche dell’umore.
La donna mora
Ne esistono due tipologie diverse, quelle con la pelle chiara o con la pelle scura.
- Mora dalla pelle chiara
Questa è un tipo di donna che ha entusiasmato poeti e pittori di tutti i tempi. Questo tipo di donna incarnava l’immagine dell’eterno femminino. La pelle dovrà avere un trucco chiaro e opaco come per metterne in risalto una immaginaria levigatezza. Truccate gli occhi con appena un po’ di nero scurendo anche la rima palpebrale. La palpebra si dovrà leggermente sfumare con una tonalità prugna e rosa ciclamino. Il fard e il rossetto devono essere intonati al rossetto.
- Mora dalla pelle scura
È la donna mediterranea per eccellenza. In questa donna è sempre bene accentuare le caratteristiche un po’ esotiche. All’intero degli occhi si può usare il Kohl o il Kajal e a volte la matita blu sovrapposta a quella nera, allungandoli verso le tempie e magari anche esagerando un po’. Se gli occhi sono azzurri, provate a utilizzare un ombretto grigio, se gli occhi sono grigi, utilizzate un ombretto azzurro, non commettete l’errore di truccare l’occhio con un colore uguale, apparirebbero annacquati. Se l’iride ha qualche linea giallo oro, provate a utilizzare un ombretto dorato o giallo o beige, l’occhio diventerà di colpo luminosissimo. Se volete uscire un attimo dalle regole canoniche del trucco, utilizzate il colore rosa sia nel trucco sia nell’abbigliamento, per alcune sembra che faccia contrasto con i capelli, ma ciò è un accostamento molto chic che rende più dolci. Le sopracciglia dovranno essere molto scure e non sottili. Per a pelle è bene utilizzare un fondotinta di tonalità ocra. Se la pelle è troppo chiara, il rosa baby darà un incarnato da bombola, se la pelle è olivastra, si può puntare su toni più decisi come il fucsia.
La donna rossa
La donna rossa ha più limiti nella gamma delle sfumature, ciò a causa delle tonalità calde e solari tipiche di questo volto, ciò non consente l’accostamento di alcun rosso che contenga del blu. La donna rossa presenta molto spesso le efelidi, ciò non è quasi mai negativo, anche se sono molto numerose, questi volti possono acquistare un carattere molto particolare, esse danno spesso al viso un aspetto sportivo e spiritoso. La donna rossa può dividersi in due tipi fondamentali: la rossa con gli occhi verdi e la pelle molto chiara e la rossa con la pelle dorata. Per entrambe, è bene truccare gli occhi con colori ramati, albicocca, puo’ andar bene anche il giallo oro molto chiaro. Per valorizzare il pallore della pelle si può utilizzare un fondotinta chiaro ma tendente al giallo. Chi ha la pelle dorata gioverà delle tonalità calde, ramate, dorate.
La donna bionda
Per la donna mora e la donna rossa, il colore della pelle determina le differenze, per la donna bionda, invece, è il tono dei capelli, il colore della pelle è meno importante. Chi ha i capelli biondo dorati può utilizzare un trucco dai toni caldi come quelli per la donna rossa dalla pelle dorata. L’altro tipo è rappresentato da chi ha i capelli cinerei con striature bianche tipiche delle donne nordiche. Per queste donne si consigliano tonalità fredde metalliche, questi colori però, rendono l’immagine di un donna molto bella e sofisticata, glaciale quasi, ciò la rende una donna che si stacca dalla realtà, dà il carattere di una donna poco viva, che ride poco, con poco calore, è bene quindi non esagerare con i colori freddi. La pelle si può truccare con un fondo chiaro dalle tonalità cineree.
Per gli occhi si possono utilizzare tutte le tonalità dal grigio-nero, al grigio-perla, al ghiaccio, buono anche il rosa. Per le guance e la bocca si può utilizzare il rosa.
Le labbra
poste quasi al centro del viso, sono una parte fondamentale del volto di una donna, per questo necessitano di attenzione e di cure particolari, costituiscono un richiamo attraente, sono un biglietto da visita per il primo incontro. Le labbra ideali, devono essere morbide e vellutate, turgide, rubescenti e carnose, così da essere invitanti e da illuminare il volto con un sorriso. Secondo la mitologia greca, Venere dea della bellezza, tinse per prima le sue labbra con il succo di ciliegie selvatiche, in questo modo conquistò il famoso voto di Paride per il titolo di miss Olimpo. Oggigiorno, le donne hanno altri prodotti, meno naturali a propria disposizione, essi assicurano spesso risultati sorprendenti.
Con un po’ di esperienza, ogni donna può imparare a scegliere e usare correttamente i prodotti per le labbra in base al risultato che vuole ottenere. La labbra ben curate, rendono anche più bello un sorriso, labbra screpolate, secche, contratte, ecc., non sono belle e il sorriso ne risente. Una bocca gradevole non deve avere dimensioni troppo grandi o troppo piccole. Il colore, l’aspetto, il movimento delle labbra, attirano una grande attenzione sul nostro volto, quanto più le labbra saranno curate, tanto più esso si trasformerà in ammirazione. Vediamo adesso alcuni consigli per non rischiare di truccare o correggere in modo inappropriato le labbra.
Innanzitutto bisogna cercare di mantenere per quanto possibile la forma naturale delle labbra, evitate le sbavature, infatti, il contorno delle labbra deve essere netto e preciso.
Materiali
Per il trucco, si utilizza una matita per il contorno labbra, non molto morbida e ben appuntita, un pennello per stendere il rossetto, un rossetto della stessa tonalità della matita usata e uno spazzolino che può essere utile per le labbra screpolate, in questo modo si possono eliminare più facilmente le pellicine antiestetiche che possono rendere difficile la stesa del rossetto.
Contorno labbra.
La matita permette di tracciare con precisione il contorno delle labbra e di apporre un primo tocco di colore che renderà duraturo il trucco. Prima di disegnare il contorno, spolverate con un po’ di cipria le labbra.
Per eseguire un disegno perfetto, partite dal centro del labbro superiore e procedete fino al centro di quello inferiore definendo prima una parte e poi l’altra.
I contorni si disegnano usando il pennello di taglio, con la spatola inclinata verso il centro della bocca, in questo modo si otterrà un tratto nitido all’esterno e sfumato all’interno. Se non avete ancora acquistato sicurezza, potete partire con un tratteggio i cui punti possono essere uniti quando siete soddisfatte del risultato.
Attenzione ai punti di congiunzione delle due labbra, è meglio tenerle leggermente aperte.
Con il pennello, sfumate verso l’interno delle labbra il contorno a matita, in questo modo, renderete più morbido il disegno, stendete successivamente un velo di cipria che renderà il rossetto più aderente.
poste quasi al centro del viso, sono una parte fondamentale del volto di una donna, per questo necessitano di attenzione e di cure particolari, costituiscono un richiamo attraente, sono un biglietto da visita per il primo incontro. Le labbra ideali, devono essere morbide e vellutate, turgide, rubescenti e carnose, così da essere invitanti e da illuminare il volto con un sorriso. Secondo la mitologia greca, Venere dea della bellezza, tinse per prima le sue labbra con il succo di ciliegie selvatiche, in questo modo conquistò il famoso voto di Paride per il titolo di miss Olimpo. Oggigiorno, le donne hanno altri prodotti, meno naturali a propria disposizione, essi assicurano spesso risultati sorprendenti.
Con un po’ di esperienza, ogni donna può imparare a scegliere e usare correttamente i prodotti per le labbra in base al risultato che vuole ottenere. La labbra ben curate, rendono anche più bello un sorriso, labbra screpolate, secche, contratte, ecc., non sono belle e il sorriso ne risente. Una bocca gradevole non deve avere dimensioni troppo grandi o troppo piccole. Il colore, l’aspetto, il movimento delle labbra, attirano una grande attenzione sul nostro volto, quanto più le labbra saranno curate, tanto più esso si trasformerà in ammirazione. Vediamo adesso alcuni consigli per non rischiare di truccare o correggere in modo inappropriato le labbra.
Innanzitutto bisogna cercare di mantenere per quanto possibile la forma naturale delle labbra, evitate le sbavature, infatti, il contorno delle labbra deve essere netto e preciso.
Materiali
Per il trucco, si utilizza una matita per il contorno labbra, non molto morbida e ben appuntita, un pennello per stendere il rossetto, un rossetto della stessa tonalità della matita usata e uno spazzolino che può essere utile per le labbra screpolate, in questo modo si possono eliminare più facilmente le pellicine antiestetiche che possono rendere difficile la stesa del rossetto.
Contorno labbra.
La matita permette di tracciare con precisione il contorno delle labbra e di apporre un primo tocco di colore che renderà duraturo il trucco. Prima di disegnare il contorno, spolverate con un po’ di cipria le labbra.
Per eseguire un disegno perfetto, partite dal centro del labbro superiore e procedete fino al centro di quello inferiore definendo prima una parte e poi l’altra.
I contorni si disegnano usando il pennello di taglio, con la spatola inclinata verso il centro della bocca, in questo modo si otterrà un tratto nitido all’esterno e sfumato all’interno. Se non avete ancora acquistato sicurezza, potete partire con un tratteggio i cui punti possono essere uniti quando siete soddisfatte del risultato.
Attenzione ai punti di congiunzione delle due labbra, è meglio tenerle leggermente aperte.
Con il pennello, sfumate verso l’interno delle labbra il contorno a matita, in questo modo, renderete più morbido il disegno, stendete successivamente un velo di cipria che renderà il rossetto più aderente.
Per migliorare la tua immagine o imparare a truccarti, chiama la scuola C.A.A.P. di Pavia, potrai partecipare ai corsi di trucco per saper come valorizzare il tuo contorno labbra. o iscriverti al triennio per estetista.
Chiama la segreteria C.A.A.P. allo 0382/422024 ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17 www.scuolacaap.com
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Sindrome della bocca secca e farmaci
INTRODUZIONE
Un buon funzionamento delle ghiandole salivari è essenziale per il mantenimento di una corretta funzione del cavo orale. La produzione a riposo di saliva protegge i tessuti orali, mentre il flusso salivare in seguito a stimolazione (assunzione o vista del cibo) è necessario per la nutrizione.
La presenza di saliva è necessaria per la formazione del bolo (cibo masticato) e per la sua progressione in faringe, per mantenere la lubrificazione e l'integrità della mucosa orale, per la prevenzione della demineralizzazione dei denti e per promuovere la loro remineralizzazione.
La saliva contiene almeno sei proteine antimicrobiche, che controllano il tipo di colonizzazione batterica nella bocca, come pure limitano la crescita di virus e funghi. La secrezione salivare tampona gli acidi prodotti dai batteri, e svolge un'azione di detersione della bocca.Pertanto, qualsiasi causa che modifichi la funzione delle ghiandole salivari può causare danni alla mucosa orale e rendere inefficaci tutte le funzioni da essa svolte.
La sensazione di bocca secca che deriva dalla scarsa funzionalità delle ghiandole salivari viene detta xerostomia.
LE CAUSE
La xerostomia può riconoscere cause locali (25%) e cause generali (75%).
Tra le cause locali ricordiamo la Sindrome di Sjogren e la terapia radiante della testa e del collo. La S. di Sjogren è una malattia autoimmunitaria delle ghiandole esocrine (ghiandole salivari e lacrimali), che colpisce le donne principalmente nel periodo postmenopausa e che può associarsi a malattie del connettivo.
Le cause più comuni di disfunzioni delle ghiandole salivari sono correlate all'assunzione di farmaci. La secchezza della bocca è un potenziale effetto collaterale di almeno 400 farmaci, molti dei quali utilizzati da anziani e da pazienti affetti da malattie croniche.
Altre cause sistemiche sono l'anemia, i disturbi endocrini e la chemioterapia antiblastica.
I farmaci che compromettono la salivazione sono:
· Anoressizzanti (Es: Mazanor, Sanorex)
· Antiacne (Es: Accutane)
· Ansiolitici (Es: Atarax, Librium, Valium, Xanax)
· Anticolinergici (Es: Librax, Daricon)
· Antiepilettici (Es: Tegretol)
· Antidepressivi (Es: Anafranil, Prozac)
· Antistaminici (Es: Actifed, Clarityn, Hismanal)
· Antiipertensivi (Es: Capoten, Minipress)
· Antinfiammatori (Es: Dolobid, Feldene)
· Antiparkinsoniani (Es: Akineton, Artane, Larodopa, Sinemet)
· Antipsicotici (Es: Clozaril, Navane, Orap)
· Broncodilatatori (Es: Ventolin, Isuprel)
· Decongestionanti (Es: Ornade)
· Miorilassanti (Es: Flexeril)
· sedativi. (Es: Halcion, Restoril)
SINTOMI
La xerostomia produce una serie di sintomi clinici a volte sottovalutati sia dal paziente che dal medico. Spesso il paziente può riferire di avere difficoltà a deglutire alimenti solidi, o la necessità di assumere liquidi durante la deglutizione, la sensazione di secchezza delle labbra e della bocca durante i pasti e la difficoltà di parlare a lungo. Inoltre, possono aversi un abnorme recente aumento della carie dentale, una mucosa ulcerata ed eritematosa e l'alterazione della sensazione gustativa.
TRATTAMENTO
La xerostomia indotta da farmaci è reversibile, può rendersi necessario modificare il dosaggio della terapia o sostituire il prodotto con un farmaco alternativo.
Quando invece la causa è una malattia autoimmunitaria è necessario un trattamento con cortisonici per via sistemica.
Nei casi in cui il parenchima ghiandolare non è più funzionante qualsiasi terapia medica risulta inefficace. In queste condizioni è necessaria una stretta collaborazione tra il medico ee il paziente, in particolare occorre sottoporsi a cure dentali adeguate per limitare il più possibile i danni alla mucosa e all'apparato dentale. Il trattamento locale prevede l'uso di dentifrici specifici, collutori e sostituti della saliva sottoforma di gel e un'accurata igiene orale.
INTRODUZIONE
Un buon funzionamento delle ghiandole salivari è essenziale per il mantenimento di una corretta funzione del cavo orale. La produzione a riposo di saliva protegge i tessuti orali, mentre il flusso salivare in seguito a stimolazione (assunzione o vista del cibo) è necessario per la nutrizione.
La presenza di saliva è necessaria per la formazione del bolo (cibo masticato) e per la sua progressione in faringe, per mantenere la lubrificazione e l'integrità della mucosa orale, per la prevenzione della demineralizzazione dei denti e per promuovere la loro remineralizzazione.
La saliva contiene almeno sei proteine antimicrobiche, che controllano il tipo di colonizzazione batterica nella bocca, come pure limitano la crescita di virus e funghi. La secrezione salivare tampona gli acidi prodotti dai batteri, e svolge un'azione di detersione della bocca.Pertanto, qualsiasi causa che modifichi la funzione delle ghiandole salivari può causare danni alla mucosa orale e rendere inefficaci tutte le funzioni da essa svolte.
La sensazione di bocca secca che deriva dalla scarsa funzionalità delle ghiandole salivari viene detta xerostomia.
LE CAUSE
La xerostomia può riconoscere cause locali (25%) e cause generali (75%).
Tra le cause locali ricordiamo la Sindrome di Sjogren e la terapia radiante della testa e del collo. La S. di Sjogren è una malattia autoimmunitaria delle ghiandole esocrine (ghiandole salivari e lacrimali), che colpisce le donne principalmente nel periodo postmenopausa e che può associarsi a malattie del connettivo.
Le cause più comuni di disfunzioni delle ghiandole salivari sono correlate all'assunzione di farmaci. La secchezza della bocca è un potenziale effetto collaterale di almeno 400 farmaci, molti dei quali utilizzati da anziani e da pazienti affetti da malattie croniche.
Altre cause sistemiche sono l'anemia, i disturbi endocrini e la chemioterapia antiblastica.
I farmaci che compromettono la salivazione sono:
· Anoressizzanti (Es: Mazanor, Sanorex)
· Antiacne (Es: Accutane)
· Ansiolitici (Es: Atarax, Librium, Valium, Xanax)
· Anticolinergici (Es: Librax, Daricon)
· Antiepilettici (Es: Tegretol)
· Antidepressivi (Es: Anafranil, Prozac)
· Antistaminici (Es: Actifed, Clarityn, Hismanal)
· Antiipertensivi (Es: Capoten, Minipress)
· Antinfiammatori (Es: Dolobid, Feldene)
· Antiparkinsoniani (Es: Akineton, Artane, Larodopa, Sinemet)
· Antipsicotici (Es: Clozaril, Navane, Orap)
· Broncodilatatori (Es: Ventolin, Isuprel)
· Decongestionanti (Es: Ornade)
· Miorilassanti (Es: Flexeril)
· sedativi. (Es: Halcion, Restoril)
SINTOMI
La xerostomia produce una serie di sintomi clinici a volte sottovalutati sia dal paziente che dal medico. Spesso il paziente può riferire di avere difficoltà a deglutire alimenti solidi, o la necessità di assumere liquidi durante la deglutizione, la sensazione di secchezza delle labbra e della bocca durante i pasti e la difficoltà di parlare a lungo. Inoltre, possono aversi un abnorme recente aumento della carie dentale, una mucosa ulcerata ed eritematosa e l'alterazione della sensazione gustativa.
TRATTAMENTO
La xerostomia indotta da farmaci è reversibile, può rendersi necessario modificare il dosaggio della terapia o sostituire il prodotto con un farmaco alternativo.
Quando invece la causa è una malattia autoimmunitaria è necessario un trattamento con cortisonici per via sistemica.
Nei casi in cui il parenchima ghiandolare non è più funzionante qualsiasi terapia medica risulta inefficace. In queste condizioni è necessaria una stretta collaborazione tra il medico ee il paziente, in particolare occorre sottoporsi a cure dentali adeguate per limitare il più possibile i danni alla mucosa e all'apparato dentale. Il trattamento locale prevede l'uso di dentifrici specifici, collutori e sostituti della saliva sottoforma di gel e un'accurata igiene orale.
PELI SUPERFLUI
I peli superflui sono un problema estetico che, sin dall'antichità, affligge sia donne che uomini. I faraoni egiziani si sottoponevano a una depilazione integrale e persino illustri medici dell'antichità, come Galeno, ne danno notizie nei loro scritti. Una delle componenti del fascino della regina di Saba era l'avere il corpo accuratamente depilato con l'uso del solfuro d'arsenico (che oggi sappiamo essere tossico). Nel corso della storia sono state inventate numerose tecniche per tentare di risolvere il problema; la soluzione definitiva non è ancora stata trovata, anche se si riesce a raggiungere buoni risultati.
Depilazione
Il termine depilazione indica l'eliminazione del pelo dalla superficie della cute, senza però agire sul bulbo.
Rasoio
Il più diffuso strumento è sicuramente il rasoio, usato ancora frequentemente, oltre che per il viso, per le ascelle, le gambe e la zona pubica. La normale risposta della pelle è la ricrescita accelerata dei peli che aumentano sia di numero che di volume.
Depilatori chimici
Sicuramente i più utilizzati in ambito domestico, si basano sulla capacità di alcune sostanze di distruggere la struttura cheratinica visibile del pelo. In commercio sono presenti in forma di creme, paste, liquidi gelatinosi e stick. Dopo l'applicazione, è necessario un accurato lavaggio per rimuovere i peli, ma soprattutto per eliminare i residui del prodotto. Infatti, sono caratterizzati da un cattivo odore ed un pH basico che può alterare il pH acido naturale della cute, provocando infiammazioni.
Epilazione
Con epilazione si intende la rimozione di tutto il pelo, compresa la parte non visibile e il bulbo.
Epilazione a pinza
Può essere effettuata con le normali pinzette o con particolari apparecchi elettrici. Se non viene effettuata con cura, il pelo si può spezzare, non ottenendo l'eliminazione del bulbo. Quando viene effettuata con efficacia, i peli ricresceranno sempre più indeboliti e per questo possono dar luogo al fenomeno dei peli incarniti, evitabile con l'uso frequente di particolari creme emollienti.
Ceretta a caldo
Sono miscele di resina con cere naturali che, scaldate a circa 40° ed applicate sulla cute, inglobano saldamente il pelo che può essere rimosso assieme al bulbo mediante uno strappo deciso. I peli generalmente ricrescono dopo una ventina di giorni. É una tecnica da evitare su soggetti con problemi vascolari e deve essere effettuata con cura per evitare scottature e irritazioni. Prima e dopo il trattamento sarebbe bene utilizzare prodotti per la pulizia e la disinfezione della cute.
Ceretta a freddo
Simili a quella a caldo, si differenziano per la minore temperatura di riscaldamento della cera e per la necessità di far aderire alla cera stessa una striscia di tessuto per poter effettuare lo strappo. Con una buona manualità si ottengono gli stessi risultati della ceretta a caldo con minor problemi per la cute.
Epilazione al miele
É particolarmente usata dalle donne orientali. Si realizza una pallina di impasto di miele e zucchero che, stesa sulla pelle dall'alto in basso in una striscia di circa 5 cm, viene strappata e ristesa con grande rapidità. Sembra che la pelle rimanga estremamente liscia e senza provocare dolore o traumi.
Diatermocoagulazione
É una tecnica che distrugge il bulbo attraverso un sottilissimo ago introdotto nel follicolo di ogni singolo pelo utilizzando correnti elettriche di bassa intensità. Non è dolorosa ed è indicata per il trattamento del viso, dell'addome e dell'areola mammaria.
Epilazione Laser
Anche se si parla spesso di depilazione definitiva, sarebbe opportuno parlare di depilazione di lunga durata. Esistono molti tipi di laser per questo scopo, ma tutti si basano sul principio della fototermolisi selettiva. Infatti, il laser è una fonte di luce monocromatica la cui energia può essere assorbita in maniera selettiva da alcune strutture (la melanina o altre strutture target), senza effetti, o quasi, sulle strutture vicine. Il trattamento viene preceduto da una ceretta che asporta la parte esterna del pelo. L'esposizione alla luce del laser produce un assorbimento di energia da parte della struttura target e una conseguente termolisi dovuta al surriscaldamento.
Utilizzando come struttura target la melanina, si è vista la forte dipendenza dal fototipo cutaneo (pelli chiare o scure) con risultati molto variabili. Per questo motivo, il tipo di laser migliore è quello a diodo all'infrarosso (800 nm, 10W, 5-30ms a 2Hz) la cui struttura target non è la melanina, ma un cosmetico attivante che penetra con facilità nel follicolo. Se questa operazione viene effettuata nella fase anagen, cioè di crescita del pelo, il risultato è migliore. In genere occorrono da 3 a 6 sedute in media, intervallate da 2 - 4 mesi.
Come effetti indesiderati si possono avere macchie cutanee chiare o scure che però tendono scomparire nel tempo.
I peli superflui sono un problema estetico che, sin dall'antichità, affligge sia donne che uomini. I faraoni egiziani si sottoponevano a una depilazione integrale e persino illustri medici dell'antichità, come Galeno, ne danno notizie nei loro scritti. Una delle componenti del fascino della regina di Saba era l'avere il corpo accuratamente depilato con l'uso del solfuro d'arsenico (che oggi sappiamo essere tossico). Nel corso della storia sono state inventate numerose tecniche per tentare di risolvere il problema; la soluzione definitiva non è ancora stata trovata, anche se si riesce a raggiungere buoni risultati.
Depilazione
Il termine depilazione indica l'eliminazione del pelo dalla superficie della cute, senza però agire sul bulbo.
Rasoio
Il più diffuso strumento è sicuramente il rasoio, usato ancora frequentemente, oltre che per il viso, per le ascelle, le gambe e la zona pubica. La normale risposta della pelle è la ricrescita accelerata dei peli che aumentano sia di numero che di volume.
Depilatori chimici
Sicuramente i più utilizzati in ambito domestico, si basano sulla capacità di alcune sostanze di distruggere la struttura cheratinica visibile del pelo. In commercio sono presenti in forma di creme, paste, liquidi gelatinosi e stick. Dopo l'applicazione, è necessario un accurato lavaggio per rimuovere i peli, ma soprattutto per eliminare i residui del prodotto. Infatti, sono caratterizzati da un cattivo odore ed un pH basico che può alterare il pH acido naturale della cute, provocando infiammazioni.
Epilazione
Con epilazione si intende la rimozione di tutto il pelo, compresa la parte non visibile e il bulbo.
Epilazione a pinza
Può essere effettuata con le normali pinzette o con particolari apparecchi elettrici. Se non viene effettuata con cura, il pelo si può spezzare, non ottenendo l'eliminazione del bulbo. Quando viene effettuata con efficacia, i peli ricresceranno sempre più indeboliti e per questo possono dar luogo al fenomeno dei peli incarniti, evitabile con l'uso frequente di particolari creme emollienti.
Ceretta a caldo
Sono miscele di resina con cere naturali che, scaldate a circa 40° ed applicate sulla cute, inglobano saldamente il pelo che può essere rimosso assieme al bulbo mediante uno strappo deciso. I peli generalmente ricrescono dopo una ventina di giorni. É una tecnica da evitare su soggetti con problemi vascolari e deve essere effettuata con cura per evitare scottature e irritazioni. Prima e dopo il trattamento sarebbe bene utilizzare prodotti per la pulizia e la disinfezione della cute.
Ceretta a freddo
Simili a quella a caldo, si differenziano per la minore temperatura di riscaldamento della cera e per la necessità di far aderire alla cera stessa una striscia di tessuto per poter effettuare lo strappo. Con una buona manualità si ottengono gli stessi risultati della ceretta a caldo con minor problemi per la cute.
Epilazione al miele
É particolarmente usata dalle donne orientali. Si realizza una pallina di impasto di miele e zucchero che, stesa sulla pelle dall'alto in basso in una striscia di circa 5 cm, viene strappata e ristesa con grande rapidità. Sembra che la pelle rimanga estremamente liscia e senza provocare dolore o traumi.
Diatermocoagulazione
É una tecnica che distrugge il bulbo attraverso un sottilissimo ago introdotto nel follicolo di ogni singolo pelo utilizzando correnti elettriche di bassa intensità. Non è dolorosa ed è indicata per il trattamento del viso, dell'addome e dell'areola mammaria.
Epilazione Laser
Anche se si parla spesso di depilazione definitiva, sarebbe opportuno parlare di depilazione di lunga durata. Esistono molti tipi di laser per questo scopo, ma tutti si basano sul principio della fototermolisi selettiva. Infatti, il laser è una fonte di luce monocromatica la cui energia può essere assorbita in maniera selettiva da alcune strutture (la melanina o altre strutture target), senza effetti, o quasi, sulle strutture vicine. Il trattamento viene preceduto da una ceretta che asporta la parte esterna del pelo. L'esposizione alla luce del laser produce un assorbimento di energia da parte della struttura target e una conseguente termolisi dovuta al surriscaldamento.
Utilizzando come struttura target la melanina, si è vista la forte dipendenza dal fototipo cutaneo (pelli chiare o scure) con risultati molto variabili. Per questo motivo, il tipo di laser migliore è quello a diodo all'infrarosso (800 nm, 10W, 5-30ms a 2Hz) la cui struttura target non è la melanina, ma un cosmetico attivante che penetra con facilità nel follicolo. Se questa operazione viene effettuata nella fase anagen, cioè di crescita del pelo, il risultato è migliore. In genere occorrono da 3 a 6 sedute in media, intervallate da 2 - 4 mesi.
Come effetti indesiderati si possono avere macchie cutanee chiare o scure che però tendono scomparire nel tempo.
Aria di vacanze, tempo di sole e di mare.
Ormai ci siamo, finito il lungo anno che ci ha costretti a restare in città per lavoro, finalmente possiamo goderci le meritate vacanze ed eliminare quel pallore invernale insopportabile che i vestiti estivi mettono in evidenza. É anche ora di ridare un po' di vita alla nostra pelle, che d'inverno è stata sempre nascosta da abiti che ne hanno diminuito l'ossigenazione e l'hanno resa opaca e un po' ruvida in alcune zone a causa dell'accumulo di cellule morte. I raggi solari che ci regalano una bella abbronzatura sono quelli UVA che stimolano alcune cellule chiamate melanociti. Queste cellule, che si trovano essenzialmente alla base del tessuto epiteliale, che riveste tutto il corpo, producono granuli di melanina che si inseriscono all'interno delle cellule epiteliali. In tal modo aumenta il colorito della pelle grazie alla crescita di questi granuli di colore scuro, che fanno da barriera ai raggi solari per difendere il corpo da essi. Il sole apporta sicuramente dei benefici fisici, ma anche il nostro spirito ne risente positivamente, per cui è bene preparare prima il nostro corpo, che dovrà esporsi a sole per evitare di dover rinunciarci a causa di errori e imprudenze che si possono commettere. Ecco qui di seguito alcuni consigli.
Prima di abbronzarsi
Prima di cominciare le vacanze, possiamo preparare la pelle già da un mese, mangiando cibi che stimolano la produzione di melanina. Essi sono: carote, peperoni, pomodori, albicocche, verdure verdi, ossia tutti i vegetali colorati che contengono carotenoidi. Si possono usare anche prodotti che contengono tiroxina che accelerano la formazione dell'abbronzatura.
Evitare invece le creme come quelle al retinolo che possono provocare fotosensibilizzazione.
Come si comincia
Nei primi giorni di esposizione al sole, è importante evitare di esporsi durante le ore centrali della giornata, in particolare tra le 12.00 e le 15.00 . É necessario utilizzare filtri solari a protezione alta ( tipo 20 ) e solo dopo una ventina di giorni si può usare un filtro a protezione più bassa. Se avete la pelle chiara, non esponetevi per più di un 'ora al giorno al sole per arrivare a due ore, dopo un paio di settimane. Se invece la vostra pelle è olivastra potete cominciare anche con due ore al giorno. Importante proteggere le labbra con stick che ne favoriscono l'idratazione, usare un balsamo per i capelli e proteggere gli occhi con occhiali scuri trattati per gli ultravioletti.
Lati positivi e negativi
Una delle funzioni più importanti che la luce del sole ha sul nostro corpo è quella di favorire la sintesi della vitamina D nella pelle. Questa vitamina è essenziale per poter assorbire il calcio e il fosforo dei cibi con conseguente beneficio per le ossa. Il sole, inoltre, potenzia anche le difese immunitarie del corpo rendendolo più forte durante il periodo invernale. Altro utile beneficio si ha nei confronti di alcune malattie come la psoriasi e l'acne che migliorano molto durante la stagione calda. Da non sottovalutare i benefici che il sole regala al nostro spirito: gioia, allegria, benessere in genere. Infatti, come è noto, i raggi solari aumentano la produzione di alcune sostanze come le endorfine che servono ad attenuare le sensazioni dolorose e inoltre concedono al corpo uno stato di maggior benessere e tranquillità. L'abbronzatura, inoltre, fa sembrare più bello e in salute il nostro corpo, nasconde alcuni difetti che sarebbero altrimenti visibili con la pelle pallida.
Anche le persone che ci circondano, con le quali siamo quotidianamente in contatto, ammireranno di più il nostro corpo e questo andrà tutto a vantaggio della nostra psiche. Ovviamente dobbiamo prestare attenzione al sole, perchè è vero che è una fonte di salute, ma,come tutte le cose, se si esagera sono dolori. Molte zone del corpo sono sempre coperte dagli abiti e non possiamo esporle improvvisamente e per molto tempo ai raggi solari altrimenti si rischia un eritema provocato dalla dilatazione dei capillari del derma da cui fuoriesce siero. Tutto ciò irrita la pelle e, se la dilatazione è notevole, fuoriesce una quantità molto abbondante di siero che forma vesciche. Ci sono alcune sostanze fotosensibilizzanti che se spalmate sulla pelle o prese per bocca possono provocare prurito ed eritemi quando ci si espone al sole, come ad esempio l'olio di bergamotto, che si può trovare nei profumi, la saccarina, il retinolo presente in alcune creme. Ricordatevi di proteggere anche gli occhi e le labbra che sono molto delicate e potrebbero screpolarsi e attenzione anche ai capelli che possono indebolirsi. Dopo un'esposizione prolungata al sole, è probabile che si riattivi il virus dell'herpes che riappare in momenti di stress psichici e fisici.
Gli autoabbronzanti
Chi non ha la possibilità di andare subito in vacanza o chi vuole comunque abbronzarsi prima di andare al mare, può ricorrere agli autoabbronzanti ormai molto diffusi. Il funzionamento di un autoabbronzante è molto semplice, si basa su una sostanza chiamata diidrossiacetone, che tramite una reazione chimica con le cellule superficiali dell'epidermide, ne fa scurire il colore. Per colorare omogeneamente la pelle è necessario stendere in modo uniforme il prodotto altrimenti si rischia di lasciare zone di pelle più chiare o con striature più scure. Questi prodotti esistono in varie formulazioni quali creme, gel e, per i più pigri, il praticissimo spray. Se usate le creme, spalmatele sul corpo con le dita facendo dei movimenti circolari e sul viso, cominciate dal centro e proseguite verso l'esterno. Affinchè il prodotto abbia la massima efficacia, sarebbe opportuno eliminare le cellule morte che si sono accumulate sulla superficie cutanea, per questo può essere utile uno scrub da usare una settimana prima dell'autoabbronzante. È necessario lasciare il prodotto sulla pelle al massimo per un'ora e ripetere il trattamento per alcuni giorni per ottenere l'effetto desiderato.
Successivamente sarà utile un richiamo una o due volte a settimana. Non usatelo in alcune zone delicate del corpo come palpebre, labbra, capezzoli per evitare l'insorgenza di irritazioni e evitate di usarlo anche in presenza di acne. Ricordate che l'autoabbronzante non è un filtro solare e non lo sostituisce, quindi durante i primi giorni di esposizione al sole bisogna sempre usarne uno.
Ormai ci siamo, finito il lungo anno che ci ha costretti a restare in città per lavoro, finalmente possiamo goderci le meritate vacanze ed eliminare quel pallore invernale insopportabile che i vestiti estivi mettono in evidenza. É anche ora di ridare un po' di vita alla nostra pelle, che d'inverno è stata sempre nascosta da abiti che ne hanno diminuito l'ossigenazione e l'hanno resa opaca e un po' ruvida in alcune zone a causa dell'accumulo di cellule morte. I raggi solari che ci regalano una bella abbronzatura sono quelli UVA che stimolano alcune cellule chiamate melanociti. Queste cellule, che si trovano essenzialmente alla base del tessuto epiteliale, che riveste tutto il corpo, producono granuli di melanina che si inseriscono all'interno delle cellule epiteliali. In tal modo aumenta il colorito della pelle grazie alla crescita di questi granuli di colore scuro, che fanno da barriera ai raggi solari per difendere il corpo da essi. Il sole apporta sicuramente dei benefici fisici, ma anche il nostro spirito ne risente positivamente, per cui è bene preparare prima il nostro corpo, che dovrà esporsi a sole per evitare di dover rinunciarci a causa di errori e imprudenze che si possono commettere. Ecco qui di seguito alcuni consigli.
Prima di abbronzarsi
Prima di cominciare le vacanze, possiamo preparare la pelle già da un mese, mangiando cibi che stimolano la produzione di melanina. Essi sono: carote, peperoni, pomodori, albicocche, verdure verdi, ossia tutti i vegetali colorati che contengono carotenoidi. Si possono usare anche prodotti che contengono tiroxina che accelerano la formazione dell'abbronzatura.
Evitare invece le creme come quelle al retinolo che possono provocare fotosensibilizzazione.
Come si comincia
Nei primi giorni di esposizione al sole, è importante evitare di esporsi durante le ore centrali della giornata, in particolare tra le 12.00 e le 15.00 . É necessario utilizzare filtri solari a protezione alta ( tipo 20 ) e solo dopo una ventina di giorni si può usare un filtro a protezione più bassa. Se avete la pelle chiara, non esponetevi per più di un 'ora al giorno al sole per arrivare a due ore, dopo un paio di settimane. Se invece la vostra pelle è olivastra potete cominciare anche con due ore al giorno. Importante proteggere le labbra con stick che ne favoriscono l'idratazione, usare un balsamo per i capelli e proteggere gli occhi con occhiali scuri trattati per gli ultravioletti.
Lati positivi e negativi
Una delle funzioni più importanti che la luce del sole ha sul nostro corpo è quella di favorire la sintesi della vitamina D nella pelle. Questa vitamina è essenziale per poter assorbire il calcio e il fosforo dei cibi con conseguente beneficio per le ossa. Il sole, inoltre, potenzia anche le difese immunitarie del corpo rendendolo più forte durante il periodo invernale. Altro utile beneficio si ha nei confronti di alcune malattie come la psoriasi e l'acne che migliorano molto durante la stagione calda. Da non sottovalutare i benefici che il sole regala al nostro spirito: gioia, allegria, benessere in genere. Infatti, come è noto, i raggi solari aumentano la produzione di alcune sostanze come le endorfine che servono ad attenuare le sensazioni dolorose e inoltre concedono al corpo uno stato di maggior benessere e tranquillità. L'abbronzatura, inoltre, fa sembrare più bello e in salute il nostro corpo, nasconde alcuni difetti che sarebbero altrimenti visibili con la pelle pallida.
Anche le persone che ci circondano, con le quali siamo quotidianamente in contatto, ammireranno di più il nostro corpo e questo andrà tutto a vantaggio della nostra psiche. Ovviamente dobbiamo prestare attenzione al sole, perchè è vero che è una fonte di salute, ma,come tutte le cose, se si esagera sono dolori. Molte zone del corpo sono sempre coperte dagli abiti e non possiamo esporle improvvisamente e per molto tempo ai raggi solari altrimenti si rischia un eritema provocato dalla dilatazione dei capillari del derma da cui fuoriesce siero. Tutto ciò irrita la pelle e, se la dilatazione è notevole, fuoriesce una quantità molto abbondante di siero che forma vesciche. Ci sono alcune sostanze fotosensibilizzanti che se spalmate sulla pelle o prese per bocca possono provocare prurito ed eritemi quando ci si espone al sole, come ad esempio l'olio di bergamotto, che si può trovare nei profumi, la saccarina, il retinolo presente in alcune creme. Ricordatevi di proteggere anche gli occhi e le labbra che sono molto delicate e potrebbero screpolarsi e attenzione anche ai capelli che possono indebolirsi. Dopo un'esposizione prolungata al sole, è probabile che si riattivi il virus dell'herpes che riappare in momenti di stress psichici e fisici.
Gli autoabbronzanti
Chi non ha la possibilità di andare subito in vacanza o chi vuole comunque abbronzarsi prima di andare al mare, può ricorrere agli autoabbronzanti ormai molto diffusi. Il funzionamento di un autoabbronzante è molto semplice, si basa su una sostanza chiamata diidrossiacetone, che tramite una reazione chimica con le cellule superficiali dell'epidermide, ne fa scurire il colore. Per colorare omogeneamente la pelle è necessario stendere in modo uniforme il prodotto altrimenti si rischia di lasciare zone di pelle più chiare o con striature più scure. Questi prodotti esistono in varie formulazioni quali creme, gel e, per i più pigri, il praticissimo spray. Se usate le creme, spalmatele sul corpo con le dita facendo dei movimenti circolari e sul viso, cominciate dal centro e proseguite verso l'esterno. Affinchè il prodotto abbia la massima efficacia, sarebbe opportuno eliminare le cellule morte che si sono accumulate sulla superficie cutanea, per questo può essere utile uno scrub da usare una settimana prima dell'autoabbronzante. È necessario lasciare il prodotto sulla pelle al massimo per un'ora e ripetere il trattamento per alcuni giorni per ottenere l'effetto desiderato.
Successivamente sarà utile un richiamo una o due volte a settimana. Non usatelo in alcune zone delicate del corpo come palpebre, labbra, capezzoli per evitare l'insorgenza di irritazioni e evitate di usarlo anche in presenza di acne. Ricordate che l'autoabbronzante non è un filtro solare e non lo sostituisce, quindi durante i primi giorni di esposizione al sole bisogna sempre usarne uno.
Il seno rappresenta sicuramente una delle armi di seduzione che le donne hanno a disposizione per catturare gli sguardi di ammirazione e di desiderio degli uomini. Dal punto di vista anatomico è costituito da una struttura fibro-ghiandolare ed adiposa che, tramite muscoli sottili e legamenti si appoggia sulla gabbia toracica, sostenuto da tessuto cutaneo e sottocutaneo.
A prescindere dalle dimensioni, la bellezza del seno dipende principalmente dalla sua tonicità che, inevitabilmente, con il passare degli anni, le gravidanze, le diete più o meno drastiche, tende a perdersi. E' naturale che i "cedimenti strutturali" finiscano per compromettere il turgore e lo splendore di un tempo. Il primo alleato che le donne hanno a disposizione per valorizzare il proprio seno è il portamento. E' importante camminare assumendo una postura corretta; ossia è necessario stare ben diritte, contrarre i muscoli addominali, tirando il più possibile la pancia in dentro, evitando di curvare le spalle. Incurvando le spalle e abbassando il mento, infatti, non si fa altro che aumentare il peso che grava verso il basso, spingendo il seno a cadere sempre più giù. Cambiare il modo di camminare può sembrare difficile soprattutto per le persone timide che hanno la tendenza a raggomitolarsi per passare inosservate. Per superare tale imbarazzo è sufficiente camminare cercando di evitare di guardare in basso e rivolgere lo sguardo verso coloro che ci vengono di fronte. Il secondo rimedio, facilmente applicabile, allo scopo di ottenere un buon risultato tonificante, è quello di eseguire spugnature fredde a livello locale al momento della doccia quotidiana.
Tessuti cutanei compatti ed elastici si conquistano garantendo una buona ossigenazione che si ottiene migliorando la circolazione sanguigna. Bisogna evitare di indirizzare verso il proprio seno un getto d'acqua particolarmente caldo perché questo potrebbe danneggiare i tessuti. Un'ottima ginnastica vascolare si ottiene alternando caldo-freddo che consente un immediato effetto rivitalizzante. A completamento di queste manovre, un valido stimolo alla circolazione è rappresentato dal massaggio che, però, deve essere eseguito in maniera corretta, procedendo dal basso verso l'alto, risalendo verso il collo evitando l'area che circonda il capezzolo.
Con tale manovra si favorisce, inoltre, l'assorbimento di prodotti cosmetici che si possono applicare sulla pelle per restituirle elasticità. Non possiamo sicuramente aspettarci miracoli dalle creme in commercio, ma esistono prodotti che migliorano la compattezza e la levigatezza dei tessuti.
E' necessario applicare innanzitutto un prodotto esfoliante che favorisca l'eliminazione delle cellule morte e acceleri il turn-over cellulare.
E' utile un gommage che venga applicato con sfioramenti leggeri senza traumatismi per la cute, evitando accuratamente le zone dell'areola e del capezzolo. Tale trattamento non andrebbe eseguito più di due volte a settimana. In un secondo momento è bene applicare un prodotto idratante, rassodante e nutriente. Lo sport rappresenta un altro alleato nella lotta alla perdita di tono muscolare. L'attività fisica non agisce tanto sul seno che è una struttura ghiandolare, priva di muscoli, ma sulle fasce di sostegno su cui poggia, cioè i pettorali ed i muscoli delle spalle Una disciplina sportiva molto indicata a tale scopo è il nuoto, ma anche la palestra (esercizi eseguiti con i pesi) e l'attuale "body sculpt", una recente disciplina che consiste nell'eseguire, a tempo di musica e con l'ausilio di una fascia elastica che aumenta la resistenza, dei movimenti che hanno lo scopo di conferire tonicità alla parte superiore del corpo. L'ultima spiaggia in fatto di bellezza del seno è rappresentata dalla chirurgia estetica che è diventata sempre più sicura grazie all'impiego di materiali di ultima generazione che hanno un'ottima biocompatibilità e riducono al minimo il rischio di rigetto.
Anche le cicatrici, che rappresentano gli esiti inevitabili di tali interventi, sono minime, lunghe al massimo 2 cm e quasi completamente invisibili. Con la chirurgia plastica oltre a modificare le dimensioni del proprio seno, è possibile applicare interventi di mastopessi, che consistono nel risollevare un seno troppo cadente. A parte la perdita di tono, un altro inestetismo del seno, sono le smagliature. Il trattamento migliore da attuare in questi casi è la prevenzione che consiste nell'abitudine a idratare e nutrire, sin dall'adolescenza, la pelle per mantenerla tonica e soda. E' bene, inoltre, evitare aumenti e cali repentini del peso corporeo che favoriscono la formazione di smagliature, soprattutto se per ragioni costituzionali abbiamo una cute sottile e delicata.
Se la smagliatura è ormai formata bisogna interviene quando è ancora nella fase iniziale, cioè di colore rosso-bluastro. In questi casi peeling chimici ed abrasione meccanica con il laser danno scarsi risultati. Soddisfazioni maggiori si ottengono con la tecnica del rederma. Si tratta di una metodica che consiste nell'inoculare, lungo la smagliatura, enzimi e frazioni proteiche che stimolano i fibroblasti a produrre elastina e collagene. A questo punto, dopo aver esposto alcuni consigli e semplici accorgimenti che aiutano a prevenire e porre rimedi ad alcuni inestetismi, ci sembra opportuno fornire alcune elementari linee-guida da seguire nella prevenzione e nella diagnosi precoce del cancro della mammella. L'autoesame del seno è sicuramente il miglior sistema per riuscire a formulare la diagnosi della patologia mammaria in fase precoce di malattia. La tecnica consiste nell'ispezione e nell'autopalpazione.
In pratica, si dovrebbe consigliare di osservare allo specchio le due mammelle, sia con le braccia lungo il corpo sia sollevate, per visualizzare eventuali lievi alterazioni e formazioni del piano cutaneo (infossamento e/o retrazione cutanea, cute a buccia d'arancia, retrazioni, lesioni eczematose, ulcerazioni, flogosi del capezzolo). All'ispezione deve seguire la palpazione che deve essere eseguita in posizione supina con la mano controlaterale appoggiato a piatto sulla ghiandola, cercando di apprezzare eventuali nodularità. L'esame strumentale da eseguire, a scopo preventivo, è la mammografia che rappresenta l'esame di screening più idoneo da effettuare a scadenza annuale o biannuale in donne di età superiore a 50 anni. Ancora controversa è l'opportunità di eseguire tale indagine diagnostica in età più giovanile (40-50 anni): secondo le più attuali linee-guida è opportuno sottoporsi a tale esame se si presentano anamnesticamente particolari fattori di rischio, quali familiarità per carcinoma della mammella, precedente neoplasia della mammella controlaterale, prolungato uso di estroprogestinici.
A prescindere dalle dimensioni, la bellezza del seno dipende principalmente dalla sua tonicità che, inevitabilmente, con il passare degli anni, le gravidanze, le diete più o meno drastiche, tende a perdersi. E' naturale che i "cedimenti strutturali" finiscano per compromettere il turgore e lo splendore di un tempo. Il primo alleato che le donne hanno a disposizione per valorizzare il proprio seno è il portamento. E' importante camminare assumendo una postura corretta; ossia è necessario stare ben diritte, contrarre i muscoli addominali, tirando il più possibile la pancia in dentro, evitando di curvare le spalle. Incurvando le spalle e abbassando il mento, infatti, non si fa altro che aumentare il peso che grava verso il basso, spingendo il seno a cadere sempre più giù. Cambiare il modo di camminare può sembrare difficile soprattutto per le persone timide che hanno la tendenza a raggomitolarsi per passare inosservate. Per superare tale imbarazzo è sufficiente camminare cercando di evitare di guardare in basso e rivolgere lo sguardo verso coloro che ci vengono di fronte. Il secondo rimedio, facilmente applicabile, allo scopo di ottenere un buon risultato tonificante, è quello di eseguire spugnature fredde a livello locale al momento della doccia quotidiana.
Tessuti cutanei compatti ed elastici si conquistano garantendo una buona ossigenazione che si ottiene migliorando la circolazione sanguigna. Bisogna evitare di indirizzare verso il proprio seno un getto d'acqua particolarmente caldo perché questo potrebbe danneggiare i tessuti. Un'ottima ginnastica vascolare si ottiene alternando caldo-freddo che consente un immediato effetto rivitalizzante. A completamento di queste manovre, un valido stimolo alla circolazione è rappresentato dal massaggio che, però, deve essere eseguito in maniera corretta, procedendo dal basso verso l'alto, risalendo verso il collo evitando l'area che circonda il capezzolo.
Con tale manovra si favorisce, inoltre, l'assorbimento di prodotti cosmetici che si possono applicare sulla pelle per restituirle elasticità. Non possiamo sicuramente aspettarci miracoli dalle creme in commercio, ma esistono prodotti che migliorano la compattezza e la levigatezza dei tessuti.
E' necessario applicare innanzitutto un prodotto esfoliante che favorisca l'eliminazione delle cellule morte e acceleri il turn-over cellulare.
E' utile un gommage che venga applicato con sfioramenti leggeri senza traumatismi per la cute, evitando accuratamente le zone dell'areola e del capezzolo. Tale trattamento non andrebbe eseguito più di due volte a settimana. In un secondo momento è bene applicare un prodotto idratante, rassodante e nutriente. Lo sport rappresenta un altro alleato nella lotta alla perdita di tono muscolare. L'attività fisica non agisce tanto sul seno che è una struttura ghiandolare, priva di muscoli, ma sulle fasce di sostegno su cui poggia, cioè i pettorali ed i muscoli delle spalle Una disciplina sportiva molto indicata a tale scopo è il nuoto, ma anche la palestra (esercizi eseguiti con i pesi) e l'attuale "body sculpt", una recente disciplina che consiste nell'eseguire, a tempo di musica e con l'ausilio di una fascia elastica che aumenta la resistenza, dei movimenti che hanno lo scopo di conferire tonicità alla parte superiore del corpo. L'ultima spiaggia in fatto di bellezza del seno è rappresentata dalla chirurgia estetica che è diventata sempre più sicura grazie all'impiego di materiali di ultima generazione che hanno un'ottima biocompatibilità e riducono al minimo il rischio di rigetto.
Anche le cicatrici, che rappresentano gli esiti inevitabili di tali interventi, sono minime, lunghe al massimo 2 cm e quasi completamente invisibili. Con la chirurgia plastica oltre a modificare le dimensioni del proprio seno, è possibile applicare interventi di mastopessi, che consistono nel risollevare un seno troppo cadente. A parte la perdita di tono, un altro inestetismo del seno, sono le smagliature. Il trattamento migliore da attuare in questi casi è la prevenzione che consiste nell'abitudine a idratare e nutrire, sin dall'adolescenza, la pelle per mantenerla tonica e soda. E' bene, inoltre, evitare aumenti e cali repentini del peso corporeo che favoriscono la formazione di smagliature, soprattutto se per ragioni costituzionali abbiamo una cute sottile e delicata.
Se la smagliatura è ormai formata bisogna interviene quando è ancora nella fase iniziale, cioè di colore rosso-bluastro. In questi casi peeling chimici ed abrasione meccanica con il laser danno scarsi risultati. Soddisfazioni maggiori si ottengono con la tecnica del rederma. Si tratta di una metodica che consiste nell'inoculare, lungo la smagliatura, enzimi e frazioni proteiche che stimolano i fibroblasti a produrre elastina e collagene. A questo punto, dopo aver esposto alcuni consigli e semplici accorgimenti che aiutano a prevenire e porre rimedi ad alcuni inestetismi, ci sembra opportuno fornire alcune elementari linee-guida da seguire nella prevenzione e nella diagnosi precoce del cancro della mammella. L'autoesame del seno è sicuramente il miglior sistema per riuscire a formulare la diagnosi della patologia mammaria in fase precoce di malattia. La tecnica consiste nell'ispezione e nell'autopalpazione.
In pratica, si dovrebbe consigliare di osservare allo specchio le due mammelle, sia con le braccia lungo il corpo sia sollevate, per visualizzare eventuali lievi alterazioni e formazioni del piano cutaneo (infossamento e/o retrazione cutanea, cute a buccia d'arancia, retrazioni, lesioni eczematose, ulcerazioni, flogosi del capezzolo). All'ispezione deve seguire la palpazione che deve essere eseguita in posizione supina con la mano controlaterale appoggiato a piatto sulla ghiandola, cercando di apprezzare eventuali nodularità. L'esame strumentale da eseguire, a scopo preventivo, è la mammografia che rappresenta l'esame di screening più idoneo da effettuare a scadenza annuale o biannuale in donne di età superiore a 50 anni. Ancora controversa è l'opportunità di eseguire tale indagine diagnostica in età più giovanile (40-50 anni): secondo le più attuali linee-guida è opportuno sottoporsi a tale esame se si presentano anamnesticamente particolari fattori di rischio, quali familiarità per carcinoma della mammella, precedente neoplasia della mammella controlaterale, prolungato uso di estroprogestinici.
ESERCIZI SPECIFICI per il seno
- Flessioni a parete o push-up modificati
- Sollevamenti con manubri su panca piana
- Croci con manubri per i pettorali
- Esercizi di pulley ai cavi
- Planche (posizione della tavola)
- Ball squeeze (premere una palla tra i palmi)
ALIMENTAZIONE TONIFICANTE
- Alimenti ricchi di fitoestrogeni: soia, semi di lino, lenticchie
- Proteine vegetali: quinoa, amaranto, legumi
- Frutta secca: noci, mandorle, nocciole
- Verdure ricche di antiossidanti: cavoli, spinaci, carote
- Olio di borragine e di enotera
- Alghe marine (kelp, spirulina)
RIMEDI FITOTERAPICI
- Infuso di salvia (regola l'equilibrio ormonale)
- Decotto di radice di ortica
- Macerato glicerico di fieno greco
- Olio di iperico per massaggi
- Estratto di edera (applicazione locale)
TRATTAMENTI OLIESTICI
- Massaggio con oli essenziali di:
- Limone (tonificante)
- Geranio (riequilibrante)
- Ylang-ylang (ristrutturante)
- Olio vettore di mandorle dolci con avocado
- Impacchi di argilla bianca e acqua di rose
- Idroterapia con getti d'acqua fredda
PRATICHE ENERGETICHE
- Meditazione con visualizzazione creativa
- Yoga: posizioni del cobra, del cane a testa in giù
- Qi Gong per la circolazione energetica del torace
- Tecniche di respirazione profonda diaframmatica
- Reiki e trattamenti bioenergetici
CONSIGLI PRATICI
- Postura corretta (spalle aperte, colonna allineata)
- Reggiseno sportivo durante l'attività fisica
- Idratazione costante della pelle
- Evitare di dormire a pancia in giù
- Docce alternate caldo-freddo
TRATTAMENTI AYURVEDICI
- Massaggio Abhyanga con olio di sesamo tiepido
- Applicazione di pasta di sandalo e curcuma
- Udhvartana (massaggio con polveri erbali)
- Dieta secondo il dosha predominante
CRISTALLOTERAPIA
- Quarzo rosa (applicato localmente)
- Avventurina verde (da portare come ciondolo)
- Rodonite (per l'armonia del cuore)
- Diaspro rosso (stimolante)
STRATEGIE COMPORTAMENTALI
- Evitare diete yo-yo e dimagrimenti rapidi
- Protezione solare sulla décolleté
- Esercizi di respirazione profonda quotidiana
- Automassaggio con paletta di legno
- Utilizzo di creme naturali a base di calendula
INTEGRAZIONE NATURALE
- Lecitina di soia
- Olio di enotera
- Vitamina E
- Silicio organico
- Acido ialuronico vegetale
La costanza è fondamentale: risultati significativi richiedono generalmente 2-3 mesi di applicazione regolare. L'approccio olistico considera non solo l'aspetto fisico ma anche l'equilibrio emotivo e l'accettazione del proprio corpo. Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è consigliabile consultare un operatore olistico qualificato.
Senza ombra di dubbio, il sedere è da tempo immemorabile una delle più potenti armi di seduzione che la donna possiede tanto da far "girare la testa" agli uomini che ne vedono passare uno avanti a loro mentre passeggiano per strada.
Non a caso infatti i pubblicitari usano spesso e con grande successo questa splendida parte del corpo femminile per attirare l'attenzione della gente su un prodotto a cui esso si associa, basta infatti accendere il televisore o guardare i cartelli pubblicitari delle nostre città per vederne di strepitosi. Alla base di questo fascino c'è comunque una ragione molto profonda che si perde nella notte dei tempi, in effetti, il forte impatto emotivo che l'uomo prova di fronte alla vista di un bel sedere è uno stimolo fortissimo che da millenni lo ha spinto a correre dietro alla donna per potersi accoppiare e riprodurre, in questo modo la continuità della specie è garantita.
Al giorno d'oggi, come ci confermano le recenti statistiche nel campo della chirurgia estetica, nella hit parade degli interventi più richiesti troviamo al primo posto tutto ciò che riguarda il sedere. Questo ci conferma come oggi la donna rivolga sempre più attenzione al fondoschiena, certamente, per tutte, uno dei sogni più belli è quello di avere due bei glutei sodi e tesi, con la pelle liscia e vellutata per poter essere afferrate dalle mani di un bel maschione.
Ricordiamo comunque che anche tra gli uomini si è diffusa tantissimo la voglia di rifarsi il sedere e non a torto, infatti, circa il 30% delle donne afferma che il posteriore di un uomo è la parte più erotica e spesso, è un motivo di scelta del proprio uomo. Purtroppo molti glutei "soffrono" di cellulite che è uno dei problemi estetici più diffusi, li rende grossi, flaccidi e fa scappare i maschi. Questo è un problema più diffuso nelle donne perché il tessuto connettivo è più molle di quello degli uomini che invece è più elastico e sodo, ciò perché durante la gravidanza i tessuti devono avere la possibilità di espandersi bene. Tutto ciò provoca quelle antiestetiche infossature verso l'esterno presenti sui glutei e sulle cosce dove le cellule adipose delle donne sono più grandi di quelle degli uomini. Per tenere a bada la cellulite e cercare di rendere tonico il sedere cominciamo a diminuire il consumo di zucchero, dolci, grassi, aumentiamo invece il consumo di frutta fresca e verdure, beviamo molta acqua, aumentiamo il consumo di cibi ricchi di fibre.
Prima di ricorrere a metodi artificiali per ottenere un bel sedere, cosa fare per mettere in evidenza e modellare i nostri glutei?.
Innanzi tutto dedichiamo una parte della giornata a esercizi specifici per i glutei, poi curiamo l'alimentazione e facciamo attenzione a ciò che indossiamo.
In definitiva quindi, quello che più conta è cominciare a seguire uno stile di vita diverso, dedicare più attenzione al proprio corpo, abbandonare abitudini di vita sbagliate, eliminare fumo e stress
Non a caso infatti i pubblicitari usano spesso e con grande successo questa splendida parte del corpo femminile per attirare l'attenzione della gente su un prodotto a cui esso si associa, basta infatti accendere il televisore o guardare i cartelli pubblicitari delle nostre città per vederne di strepitosi. Alla base di questo fascino c'è comunque una ragione molto profonda che si perde nella notte dei tempi, in effetti, il forte impatto emotivo che l'uomo prova di fronte alla vista di un bel sedere è uno stimolo fortissimo che da millenni lo ha spinto a correre dietro alla donna per potersi accoppiare e riprodurre, in questo modo la continuità della specie è garantita.
Al giorno d'oggi, come ci confermano le recenti statistiche nel campo della chirurgia estetica, nella hit parade degli interventi più richiesti troviamo al primo posto tutto ciò che riguarda il sedere. Questo ci conferma come oggi la donna rivolga sempre più attenzione al fondoschiena, certamente, per tutte, uno dei sogni più belli è quello di avere due bei glutei sodi e tesi, con la pelle liscia e vellutata per poter essere afferrate dalle mani di un bel maschione.
Ricordiamo comunque che anche tra gli uomini si è diffusa tantissimo la voglia di rifarsi il sedere e non a torto, infatti, circa il 30% delle donne afferma che il posteriore di un uomo è la parte più erotica e spesso, è un motivo di scelta del proprio uomo. Purtroppo molti glutei "soffrono" di cellulite che è uno dei problemi estetici più diffusi, li rende grossi, flaccidi e fa scappare i maschi. Questo è un problema più diffuso nelle donne perché il tessuto connettivo è più molle di quello degli uomini che invece è più elastico e sodo, ciò perché durante la gravidanza i tessuti devono avere la possibilità di espandersi bene. Tutto ciò provoca quelle antiestetiche infossature verso l'esterno presenti sui glutei e sulle cosce dove le cellule adipose delle donne sono più grandi di quelle degli uomini. Per tenere a bada la cellulite e cercare di rendere tonico il sedere cominciamo a diminuire il consumo di zucchero, dolci, grassi, aumentiamo invece il consumo di frutta fresca e verdure, beviamo molta acqua, aumentiamo il consumo di cibi ricchi di fibre.
Prima di ricorrere a metodi artificiali per ottenere un bel sedere, cosa fare per mettere in evidenza e modellare i nostri glutei?.
Innanzi tutto dedichiamo una parte della giornata a esercizi specifici per i glutei, poi curiamo l'alimentazione e facciamo attenzione a ciò che indossiamo.
In definitiva quindi, quello che più conta è cominciare a seguire uno stile di vita diverso, dedicare più attenzione al proprio corpo, abbandonare abitudini di vita sbagliate, eliminare fumo e stress
Elenco completo di rimedi, consigli e strategie naturali per migliorare la tonicità dei glutei:
ESERCIZI MIRATI
- Squat (classici, sumo, con salto)
- Affondi (in avanti, laterali, camminati)
- Hip thrust (con bilanciere, a corpo libero)
- Ponte per glutei (a terra con sollevamento bacino)
- Donkey kicks (a quattro zampe)
- Abduzioni laterali da sdraiati
- Step-up (su panca o scalini)
ALIMENTAZIONE
- Proteine magre: petto di pollo, pesce, uova, legumi
- Grassi buoni: avocado, frutta secca, olio EVO
- Carboidrati complessi: quinoa, avena, patate dolci
- Idratazione: almeno 2 litri d'acqua al giorno
- Superfood: semi di lino, bacche goji, spirulina
RIMEDI NATURALI
- Massaggi con olio di mandorle dolci e poche gocce di:
- Olio essenziale di pompelmo (drenante)
- Olio essenziale di zenzero (riscaldante)
- Olio essenziale di ginepro (tonificante)
- Impacchi di argilla verde con acqua tiepida
- Fanghi termali applicati localmente
- Scrub con caffè e olio di cocco per stimolare la circolazione
STRATEGIE COMPORTAMENTALI
- Evitare di stare seduti troppo a lungo (alzarsi ogni 45 minuti)
- Usare le scale invece dell'ascensore
- Camminare a passo svelto almeno 30 minuti al giorno
- Praticare stretching specifico per i flessori dell'anca
- Dormire a sufficienza (7-8 ore per notte)
ATTIVITÀ FISICHE COMPLEMENTARI
- Nuoto (in particolare stile libero e rana)
- Ciclismo (in salita o con rapporti pesanti)
- Escursionismo in montagna
- Ballo (salsa, hip hop)
- Yoga (posizioni come Utkatasana e Virabhadrasana)
CONSIGLI PRATICI
- Costanza nell'allenamento (3-4 volte a settimana)
- Progressività nei carichi e nelle difficoltà
- Respirazione corretta durante gli esercizi
- Abbigliamento comodo che permetta i movimenti
- Visualizzazione mentale del risultato desiderato
INTEGRAZIONE NATURALE
- Proteine in polvere vegetali (pisello, canapa)
- Aminoacidi ramificati
- Vitamina C per la formazione del collagene
- Infusi di equiseto (ricco di silicio)
Ricorda che i risultati richiedono tempo e costanza. È importante associare gli esercizi a uno stile di vita sano e a un'alimentazione equilibrata. Prima di iniziare qualsiasi programma di allenamento intenso, consulta un professionista del fitness per valutare la tua condizione fisica e ricevere indicazioni personalizzate.