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IMPARIAMO A CONOSCERE LO STRESS
Fino a qualche decennio fa il nostro stile di vita era era più sano l'aria più pulita, oggi abbiamo più inquinamento, siamo sempre di corsa, teniamo un'alimentazione errata, dobbiamo prendere più decisioni in minor tempo e sapete cosa genera tutto questo dentro di noi ?
Definizione di stress
L'antesignano dello studio sullo stress, che ancora non si chiamava così, fu Walter Cannon (1914, 1922, 1929, 1931), fisiologo americano precursore anche degli studi su fame e sazietà, che descrisse all’inizio del XX secolo la risposta “fight or fly” (lotta o fuga). Si tratta di una valutazione rapida e “primitiva” di una minaccia nei confronti dell’organismo, che ha come immediata conseguenza l'attivazione del S.N.A., che a sua volta innesca un comportamento atto a fronteggiare la situazione con la fuga o un comportamento atto a far fronte al pericolo.
Il Vero padre degli studi sullo stress deve comunque essere considerato il dr. Hans Selye (nella foto a lato), nato a Vienna nel 1907 e successivamente trasferitosi a lavorare in Canada. Il suo primo lavoro sullo STRESS risale al 1936. Cercheremo di sintetizzare questi peraltro complessi studi, e proseguiti per molti decenni dallo stesso Selye e da un numero sempre crescente di studiosi. Selye, proprio per questo, può essere considerato uno dei padri della Psiconeuroendocrinoimmunologia. È bene ricordare che il termine di Stress fu originariamente mutuato dall'ingegneria, dove si riferisce all'azione di forze fisiche su strutture meccaniche (in pratica un valore che identifica il punto di rottura dei vari metalli). Selye descrisse una vera e propria sindrome che denominò Sindrome Generale di Adattamento (G.A.S.), reazione biologica dell’organismo ad uno sforzo fisico intenso e prolungato (io allargo il concetto ad ogni dimensione, vedi Filosofia olistica - le 5 dimensioni), articolata in tre fasi:

La condizione dello STRESS porta a mostrare sintomi, sia nel corpo (Soma), sia nella psiche, vediamoli insieme:
I SINTOMI SOMATICI PIU' DIFFUSI SONO:
* Tachicardia * Palpitazioni * Sudorazioni * Tremori * Svenimenti * Capogiri * Dolori al collo - schiena * Diarrea - Stitichezza * Nodo alla gola * Tensioni muscolari * Cefalea * Pallore * Vertigini * Ronzii Auricolari (acufeni) * Gastriti * Emorroidi * Pollachiuria (minzione frequente) * Nausea - Vomito * Tic * Gola secca * Frigidità * Impotenza * Onicofagia (mangiarsi le unghie).
I SINTOMI PSICHICI PIU'DIFFUSI SONO:
Nervosismo * Irrequietezza * Allarmismo * Irritabilità * Tensione * Apprensione * Scarsa Concentrazione * Perdita Memoria o dimunuzione * Incapace a Rilassarsi * Derealizzazione * Depressione * Insonnia * Timore * Panico * Terrore * Turbamento * Ansia * Sfiducia * Sgomento* Risvegli anticipati * Fifa * Depersonalizzazione.
Ogni giorno la medicina moderna aumenta le sue capacità, le sue scoperte e possibilità, contemporaneamente però sempre più persone si dichiarano insoddisfatte e si allontanano da questa medicina e si avvicinano a tecniche alternative e a volte anche molto antiche della medicina naturale.
L'approccio alla guarigione può essere duale: allopatico (la comune medicina occidentale), oppure Olistico (le medicine antiche\naturali\energetiche).
Sempre più persone, mettono in dubbio, l’attuale sistema di guarigione della medicina allopatica, tanti si curano con l’omeopatia, con la fitoterapia, con l'osteopatia, il reiki con l’agopuntura, ovvero si rivolgono alle varie tecniche alternative.
Prendendo in considerazione le varie Arti per la Salute, e come esse lavorano e si approcciano all’individuo, una cosa è certa, il diverso rapporto all’uomo e alla malattia.
Infatti è molto importante è capire i diversi approcci all’individuo che hanno le differenti medicine:
- la medicina allopatica: cura le malattie (con i medicinali);
- la medicina olistica : vuole aiutare l'uomo (con rimedi naturali, con tecniche energetiche e manuali, con l'esercizio fisico, l'alimentazione, e l'uso delle conoscenze del corpo energetico delle millenarie culture orientali);
Le due tipologie di Stress
Lo Stress è la risposta o la reazione del corpo e\o della mente ad un evento, cambiamento o minaccia reali o immaginati che siano. Uno stato (o condizione) del corpo prodotta da “diversi agenti nocivi” e resa manifesta da una “sindrome di cambiamenti”. L’evento, il cambiamento o la minaccia sono comunemente chiamati Stressor.
Gli Stressor possono essere:
- interni (pensieri, credenze, atteggiamenti mentali);
- esterni (perdita, tragedia, cambiamento).
Si possono distinguere due tipologie di stress:
❖ EUSTRESS Si parla di Eustress o di stress positivo quando il livello di stress è alto abbastanza da motivare (spingere ad agire), a entrare in azione affinché l’individuo raggiunga i propri obiettivi.
❖ DISTRESS Si parla di Distress o di stress negativo quando il livello di stress è o troppo alto o troppo basso e il corpo e la mente cominciano a rispondere negativamente agli Stressor.
Lo Stressometro
Con questa tabella elaborata da Seyle, potete farvi un’idea di quanto stress negativo (distress), avete accumulato in un anno, ovviamente dovrete fare un conto anche di quanto Eustress avete incamerato e poi fare le differenze, un po’ come un conto corrente con entrate ed uscite. Generici fattori di "distress" (media standard, ognuno potrebbe cambiare il punteggio e\o inserire i propri fattori di stress). | ||
Morte del coniuge Divorzio Separazione Detenzione in carcere Morte di un parente stretto Ferita o malattia personale Matrimonio Licenziamento Riconciliazione con il coniuge Pensionamento Preoccupazione per la salute di un familiare Gravidanza Problemi nella sfera sessuale Entrata di un nuovo membro in famiglia (nascita, adozione, un anziano) Miglioramento negli affari Cambiamenti (meglio o peggio) delle proprie economie Morte di un amico Cambiamento del ritmo nel lavoro Aumento o diminuzione delle discussioni col partner Ipoteca o debito superiore a 10.000 euro Estinzione di un debito o di una ipoteca Cambio di responsabilità sul lavoro Uscita di casa di un figlio Problemi con parenti acquisiti Notevole successo personale Inizio o fine del lavoro del coniuge Inizio della scuola Cambiamento delle condizioni di vita Revisione delle abitudini personali Problemi con superiori Cambiamento di orario o di condizioni di lavoro Cambiamento di residenza Cambiamento di scuola Cambiamento di hobby Cambiamento delle abitudini religiose Cambiamento di attività sociali Ipoteca o debito inferiore a 10.000 euro Modifica delle abitudini del sono Cambiamento della frequenza di riunioni familiari Cambiamento delle abitudini alimentari Vacanze Natale – Pasqua o altre festività Piccola infrazione di legge | 100 73 65 63 63 53 50 47 45 45 44 40 39 39 39 38 37 36 35 31 30 29 29 29 28 26 26 25 24 23 20 20 20 19 19 18 17 16 15 15 13 12 11 | |
Ora segnatevi tutte le cose successe in un periodo di tempo (se doppie conteggiatele doppie ecc.), poi fate il totale, se il punteggio che avete ottenuto si colloca tra:
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| La tabella ci insegna che ogni cambiamento viene registrato come un segnale di "Di-stress" e questo è dovuto ai condizionamenti mentali che abbiamo avuto fin da piccoli, sarebbe auspicabile una filosofia personale, che tenda a vivere i cambiamenti come momenti di crescita, senza averne paura e senza viverli con predisposizione negativa (ovvero essere ottimisti e aver fede che ogni avvenimento che ci capita, avvenga per il nostro sommo bene). Un’altra considerazione va fatta, qui sopra, abbiamo conteggiato solo le attività che fanno disperdere energia, però, occorre (come in un conto corrente), conteggiare anche le attività che fanno immagazzinare energia, così avremo un prospetto più dettagliato e chiaro del nostro stato energetico. Giocate per creare la vostra tabella per il recupero energetico, scrivete di fianco ad ogni attività, il valore che ricopre per voi. | ||
Giocare spassionatamente Stare con amici Stare col proprio partner Stare con il proprio animale domestico Stare nella natura Praticare uno sport Praticare Yoga e\o meditare Praticare metodi di rilassamento Ascoltare musica Pitturare Cantare Ballare Leggere Suonare Ridere Ricevere trattamenti energetici\massaggi | . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | |
Ora che sappiamo che il corpo accumula ciò che la mente non riesce a elaborare, possiamo approcciarci al rilassamento, perché agisce proprio su questo livello, creando uno spazio di decompressione naturale.
Cos’è il rilassamento (e cosa non è)
Rilassamento non significa “spegnersi” o perdere attenzione.
È piuttosto uno stato di riduzione dell’attivazione eccessiva (il "chiacchiericcio" mentale e la vigilanza), in cui il sistema nervoso può riequilibrarsi.
Il rilassamento:
- non è passività
- non è fuga dai problemi
- non richiede sforzo
È un processo graduale che permette al corpo di lasciare andare le tensioni inutili, favorendo una percezione più stabile e presente.
Perché il rilassamento aiuta nella gestione dello stress
Quando ci rilassiamo:
- il corpo invia segnali di sicurezza
- il respiro rallenta naturalmente
- l’attenzione si sposta dal “fare” al “sentire”
- la mente riduce il flusso continuo di stimoli
Questo non elimina le cause dello stress, ma riduce l’impatto che lo stress ha su di noi, migliorando la capacità di affrontare le situazioni quotidiane, apportando gli stessi benefici riparatori e ristoratori del sonno (con notevoli diminuzioni del tempo).
Tecniche di rilassamento: da dove iniziare
Esistono molte tecniche di rilassamento. L’importante è scegliere quelle semplici e sostenibili, soprattutto all’inizio.
Alcuni approcci comuni includono:
- rilassamento corporeo progressivo
- ascolto consapevole del respiro
- pause di immobilità guidata
- pratiche di distensione dolce
Non è necessario dedicare molto tempo: anche pochi minuti, se praticati con regolarità, possono fare la differenza.
Quando praticare il rilassamento
Non esiste un momento “giusto” valido per tutti. Tuttavia, il rilassamento può essere particolarmente utile:
- alla fine della giornata, per sciogliere le tensioni accumulate
- prima di dormire, per favorire il distacco mentale
- durante una pausa, per interrompere il sovraccarico mentale
- quando emergono segnali di affaticamento
L’ascolto dei propri bisogni è più importante della rigidità dell’orario (ascolta il tuo corpo e gestisci meglio i ritmi).
Rilassamento e consapevolezza
Il rilassamento non riguarda solo il corpo.
Quando ci concediamo uno spazio di calma, sviluppiamo anche una maggiore consapevolezza di ciò che accade dentro di noi.
Quando ci concediamo uno spazio di calma, sviluppiamo anche una maggiore consapevolezza di ciò che accade dentro di noi.
Questo permette di:
- riconoscere precocemente i segnali di stress
- evitare accumuli inutili
- vivere con maggiore attenzione il presente
In questo senso, il rilassamento diventa una porta di accesso alla consapevolezza.
Approccio graduale e responsabile
È importante ricordare che:
- il rilassamento non è una cura
- non sostituisce supporti professionali\medici
- non deve essere forzato
Se durante una pratica emergono disagio o difficoltà, è consigliabile ridurre l’intensità o sospendere, e valutare un confronto con un professionista qualificato.