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Erbe per la memoria

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LE ERBE PER LA MEMORIA dalla rivista www.elsalsero.it

Capita di avere un nome sulla “punta della lingua” e, nonostante gli sforzi, non riuscire a pronunciarlo oppure non ricordare nozioni ripetute più e più volte, che sembrano volatilizzarsi proprio nel momento meno opportuno: prima di un esame o di un incontro di lavoro importante.
Sono spesso “scherzi” della stanchezza, dell’ansia e dello stress, che si possono risolvere. Come? Prima di tutto, non bisogna mai sottrarre tempo al riposo notturno, poi occorre curare l’alimentazione e non esagerare con le ore dedicate al lavoro e allo studio. Quando una maggiore attenzione alle esigenze di copro e mente non fossero sufficienti, si può comunque contare sull’azione tonificante ed energetica di alcuni rimedi naturali.

Gingko biloba
Grazie alle sue proprietà terapeutiche, il gingko è uno dei rimedi fitoterapici più prescritti e conosciuti. Studi clinici hanno dimostrato la sua attività benefica sulla circolazione venosa e arteriosa a tutti i livelli, compreso quello cerebrale.
Questo si traduce in aumento dell’afflusso di sangue (e quindi di ossigeno e nutrimento) al cervello e in un miglioramento delle sue prestazioni. Le sue foglie, dalla caratteristica forma a ventaglio, sono ricche di principi attivi tra i quali i flavonoidi, sostanze capaci di contrastare i danni causati dai radicali liberi alle cellule.
Utilizzo e dosi.
Per l’estratto secco la dose consigliata è di 3-4 capsule suddivise in 2 somministrazioni lontano dai pasti; per la tintura madre 35 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno sempre lontano dai pasti. È consigliabile prolungare il trattamento almeno per 2 mesi.
L’uso del gingko è sconsigliato in presenza di disturbi della coagulazione del sangue e in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti (dei quali potrebbe intensificare l’azione), in gravidanza e in allattamento. Ad alte dosi o in caso di ipersensibilità si possono verificare effetti indesiderati, quali nausea e diarrea, reazioni cutanee o mal di testa: in questi casi è consigliabile interrompere il trattamento.

Ginseng e schisandra
Una delle conseguenza tipiche dello stress e della stanchezza è l’abbassamento del livello di attenzione e una ridotta efficienza della memoria e dell’attività cerebrale. Questa condizione si determina quando il sistema nervoso centrale, sottoposto a prolungata attività o a un eccesso d’ansia, esaurisce temporaneamente le proprie riserve di energia. Grazie alla ben nota efficacia energetica dei suoi principi attivi, il ginseng può risultare particolarmente adatto per aumentare l’efficienza fisica e migliorare memoria e concentrazione.
Ha la stessa azione anche la meno nota schisandra (Schisandra chinesis). Si tratta di una pianta i cui frutti, bacche di colore rosso brillante, sono noti in Cina come “frutti dai cinque sapori”, che a differenza del ginseng e di altri tonici, possiede un’attività stimolante delicata che le consente di non provocare l’aumento della tensione nervosa (eccitazione).
Utilizzo e dosi.
Il massimo effetto si ottiene assumendo il ginseng per periodi continuativi: da un minimo di 20 giorni, a un massimo di 3 mesi, con una posologia giornaliera compresa tra i 20 e i 30 milligrammi di principio attivo, corrispondenti a 3-4 capsule a giorno da suddividere in 2 somministrazioni, una al mattino e una nel primo pomeriggio. Il trattamento non deve prolungarsi altre 3 mesi. Si sconsiglia l’assunzione serale o l’uso in caso di insonnia a causa della sua azione eccitante.
La quantità giornaliera consigliata per l’estratto secco titolato e standardizzato di schisandra è compresa tra 0.7 e un milligrammo di schisandrina (il principio attivo estratto dalle bacche di schisandra). La dose può variare da 2 a 4 capsule al giorno secondo il prodotto acquistato. Leggere quindi con attenzione la quantità di principio attivo per capsula riportato sulla confezione. Si consiglia di continuare l’assunzione costante per periodi continuativi da uno a 3 mesi. Evitare la schisandra in caso di ulcera peptica (lesione delle mucose del tratto digerente) e gravidanza.

Bacopa
In un antico testo di medicina ayurvedica veniva suggerito l’uso della bacopa monniera agli studenti che dovevano apprendere velocemente e ricordare i lunghissimi inni della lingua vedica (indiano antico).
L’azione della bacopa sull’attenzione e sulla memoria è stata confermata da recenti studi che ne hanno evidenziato l’attività “nootropa”, cioè stimolante per la mente. Ha, infatti, un effetto tonico sul sistema nervoso centrale e favorisce le attività cerebrali, quali la memoria, l’attenzione e l’apprendimento, anche in situazioni di forte stress.
Utilizzo e dosi
Si prendono 4 capsule al giorno e 2 al pomeriggio per cicli di 30 giorni con una sospensione di 20. Si consiglia comunque di leggere anche le modalità d’uso riportate sulla confezione.

Guaranà
Quando l’attenzione cala e la stanchezza si fa sentire il rimedio cui si ricorre frequentemente è il caffè. Per ritrovare l’efficacia della caffeina, senza ricorrere a troppi caffè è possibile far uso di integratori naturali a base di guaranà.
Ottenuto dai semi di una pianta originaria del Sudamerica, la Paulllinia cupana, il guaranà è da 2 a 5 volte più ricco di caffeina del caffè ed è indicato come tonico stimolante delle funzioni mentali. Stimola l’attenzione e il lavoro intellettuale, diminuendo al tempo stesso la sensazione di fatica.
Utilizzo e dosi.
La dose consigliata per l’estratto secco titolato (caffeina minimo 3 per cento) è di 2 capsule al giorno, una al mattino, al risveglio, e una nel primo pomeriggio. Il trattamento va eseguito al massimo per 2 mesi di seguito. Per la tintura madre la dose consigliata è di 30-35 gocce 2 volte al giorno, al mattino e nel primo pomeriggio.

Basilico e rosmarino per rinfrescare la mente
Nei momenti di stanchezza, per regalarsi un momento di energia e favorire una maggiore freschezza mentale si può ricorrere agli oli essenziali e in particolare a quelli di rosmarino e basilico.
Il rosmarino favorisce la lucidità mentale: in caso di stanchezza e mancanza di concentrazione, per ritrovare nuova vitalità fisica e mentale è sufficiente far cadere qualche goccia di olio essenziale di rosmarino su un fazzoletto, portarlo vicino al naso e inspirare profondamente. Il fazzoletto aromatizzato si potrà poi mettere in tasca, dove il calore del corpo farà sprigionare per diverse ore il profumo dell’olio essenziale.
Il basilico è in grado di cancellare la stanchezza, contrastare lo stress e stimolare la memoria. Per ritrovare la carica e la lucidità in occasione di un esame o di un evento importante è sufficiente strofinare 2 gocce direttamente sui polsi o versarle su un fazzoletto, inspirando poi l’essenza profondamente.
Sia l’essenza di basilico che quella di rosmarino possono essere aggiunte all’acqua del bagno (8-10 gocce mescolate in un cucchiaino di miele) per la preparazione di bagni stimolanti ed energetici.

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