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La Biodanza, danza della vita (dal termine greco biòs = vita e danza) è definita come un sistema di sviluppo umano. Si svolge in sessioni di gruppo in cui vengono proposte specifiche sequenze di esercizi che stimolano, qualità umane come la gioia di vivere, lo slancio vitale, la sensibilità alla vita, la comunicazione affettiva e intima, il risveglio del piacere, la connessione ai propri istinti, l'espressione creativa ed emozionale attraverso il corpo.
Definizione di Biodanza
La Biodanza (Sistema Rolando Toro) è un sistema di integrazione umana, rinnovamento organico, rieducazione affettiva e riapprendimento delle funzioni originarie della vita; la sua metodologia consiste nell'indurre vivencia[3] integranti attraverso la musica, il canto, il movimento e situazioni di incontro nel gruppo. Non propone un modello di comportamento né precise strutture di movimento, ogni individuo è libero di esprimere il proprio "bagaglio genetico" di risposte vitali; non è praticabile individualmente ma solo all'interno di un gruppo affettivamente integrato che funge da contenitore protettivo.
Il Sistema Biodanza è aperto alla comunità, include l'umanità come tale senza discriminazione di razza, sesso, età, stato di salute, cultura o disponibilità di mezzi economici.
Integrazione umana
In Biodanza il processo di integrazione si attua mediante la stimolazione della funzione primordiale di connessione con la vita, che si definisce nei tre aspetti seguenti:
Connessione a sé
Connessione con l’altro
Connessione con l’universo
Connessione a sé: per tutta la vita, ogni essere umano è in costante e intimo rapporto con sé stesso; questo contatto è la principale fonte di equilibrio interiore. Una buona integrazione a sé permette di avere un’auto-percezione armoniosa ed è la base per rapportarsi in modo stabile col mondo esterno.
Connessione con l’altro: è la capacità di stabilire relazioni sane con gli altri esseri viventi, percepire l’altro come un proprio simile; questa funzione basilare permette a organismi della stessa specie di riconoscersi, convivere e aiutarsi a vicenda. Quando è sviluppata, si manifesta acuendo sensibilità ed empatia per il prossimo, e risulta naturale accedere a sentimenti fraterni e comprensivi verso gli altri.
Connessione con l’universo: corrisponde a un profondo senso di appartenenza alla natura, al pianeta, all’universo. Dà luogo alla consapevolezza del valore intrinseco della vita e della propria esistenza, indipendentemente da valori sociali e culturali.
Rinnovamento organico
Alcuni esercizi proposti in Biodanza inducono leggeri stati di trance[5] e regressione[6] integranti, e attraverso la stimolazione del Sistema nervoso autonomo hanno lo scopo di favorire i processi di riparazione organica e regolazione globale delle funzioni biologiche (omeostasi), diminuendo i fattori di stress e dissociazione interiore.
La rieducazione affettiva
La Biodanza si propone come scopo essenziale la stimolazione dell'affettività in tutti i partecipanti del gruppo. La metodologia prevede esercizi per favorire la sensibilizzazione reciproca, l’accettazione della diversità altrui, la comunicazione affettiva non verbale, la capacità di dare e ricevere affetto e il rafforzamento dell’Identità.
Il riapprendimento delle funzioni originarie della vita
Consiste nella sensibilizzazione agli istinti, che costituiscono un'espressione della programmazione biologica. L'istinto è una condotta innata, ereditaria, che non richiede di essere appresa e si manifesta tramite stimoli specifici che hanno l'obiettivo di conservare la vita e permettere la sua evoluzione.
Il movimento
I movimenti naturali dell'essere umano (camminare, correre, saltare, stiracchiarsi, ecc.), i gesti connessi ai riti sociativi (dare la mano, abbracciare, cullare, accarezzare, ecc.) e i gesti archetipici costituiscono i modelli su cui vengono impostati gli esercizi, strutturati in relazione al modello teorico, i cui effetti sono sempre previsti e sotto controllo.
La sincronizzazione neuromotoria al ritmo musicale è una risposta naturale dell'essere umano, in biodanza si riscopre il piacere di ascoltare con tutto il corpo, rispondendo spontaneamente al ritmo e alla melodia. Quando, ascoltando la musica, si sente sorgere un'emozione, ad essa si accompagna un impulso naturale al movimento[18], nel compierlo si amplifica il potere di trasporto emotivo: coinvolgendo la cinestesia, incrementano tutti gli stimoli propriocettivi e la sensibilità cutanea e si attiva un circuito continuo di percezione ed espressione in cui l'emozione può manifestarsi nella sua pienezza.